Addizionale Irpef a Gorizia, gettito da 3,2 milioni: ecco chi e quanto paga

Addizionale Irpef a Gorizia, gettito da 3,2 milioni: ecco chi e quanto paga

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Addizionale Irpef a Gorizia, gettito da 3,2 milioni: ecco chi e quanto paga

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 31 Gen 2023
Copertina per Addizionale Irpef a Gorizia, gettito da 3,2 milioni: ecco chi e quanto paga

Il sindaco Ziberna ribatte alla minoranza: «Scelta obbligata». Rossi (Pd): «Dia l'esempio, meno assessori».

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È stata una seduta accesa quella di ieri sera in consiglio comunale a Gorizia, concludendosi con l’approvazione dell’addizionale Irpef al 0.7%. Una misura sui cui l’amministrazione comunale aveva preso da tempo le distanze, cedendo però alla fine sotto il peso dell’aumento di costi di energia e materie prime. A pagare saranno i residenti con redditi al di sopra dei 18mila euro all’anno. Il peso a fine mese, in particolare per lavoratori dipendenti e pensionati, è stato calcolato dal simulatore del ministero delle Finanze.

Secondo le proiezioni, per chi percepisce 30mila euro annui sarà di 16,15 euro al mese, per chi ne percepisce 60mila sarà di 32,31 e via via fino ad arrivare ai redditi più alti, ad esempio 108mila annui, per i quali si pagheranno 58,15 al mese. Complessivamente, con l’applicazione dell’imposta comunale dovrebbero entrare nelle casse dell’ente circa 3,2 milioni. “L’aumento vertiginoso dei costi energetici e delle materie prime è stato determinante per questa decisione, non si poteva fare altrimenti ma abbiamo tutelato le fasce più deboli”.

A riferirlo è il sindaco Rodolfo Ziberna, ribadendo anche ieri sera in assise le motivazioni che “hanno praticamente obbligato il Comune” a introdurre l’addizionale Irpef. L’aliquota “non sarà al massimo - precisa - e non la pagheranno i redditi più bassi. Gorizia era l’unico capoluogo in Italia, insieme a Bolzano, a non applicare l’addizionale Irpef e per quanto riguarda gli altri comuni, oltre 8mila, solo un centinaio non attuano l’addizionale, la stragrande maggioranza al di sotto dei 5mila abitanti. Abbiamo davvero resistito finché abbiamo potuto”.

“Non possiamo certo tagliare il riscaldamento nelle scuole o nelle case di riposo - incalza - né ridimensionare altre prestazioni fondamentali. Gorizia è conosciuta per l’erogazione di ottimi servizi, a partire dal welfare e dagli educativi e senza un aumento delle entrate saremmo stati costretti a un loro forte ridimensionamento”. La destinazione precisa di questi fondi darà decisa in fase di redazione di bilancio di previsione, puntando non solo a coprire i costi energetici ma anche la riqualificazione di strade e marciapiedi.

Non è mancato lo scontro con l’opposizione, che ha puntato il dito verso la decisione in sé e le parole dello stesso primo cittadino a maggio, con cui smettiva l’idea di adottare una misura simile. “Sono anni che la sinistra goriziana propone l’introduzione dell’addizionale Irpef - ribatte Ziberna -, ritenendola un’imposta democratica per cui si paga in base al reddito e pensavo ci potesse essere un confronto propositivo su eventuali progetti da finanziare. Ma anche, più semplicemente, sugli interventi locali per riuscire a ridurre la spesa energetica”.

“È su questo che dobbiamo dibattere e, come amministrazione, ci stiamo impegnando molto per individuare le strade migliori per riuscire ad attivare un risparmio energetico che ci consenta di impiegare le risorse in servizi ai cittadini più che in bollette. Invece, siccome era impossibile votare contro, perché significava tagliare il riscaldamento nelle scuole e nelle strutture assistenziali, la maggior parte ha preferito assentarsi nel momento del voto dopo un dibattito durato ore, in certi momenti davvero assurdo”.

“Non si è fatta un’operazione di trasparenza fiscale - ha attaccato Laura Fasiolo - e andava fatta ben prima, si racconta un mondo che non esiste ed è quello a cui lei (il sindaco, ndr) fa riferimento. Siamo contro ogni balzello che segnerebbe ogni forma di iniquità, da cui ci dissociamo. Speriamo che il bilancio delle famiglie possa tenere duro”. Sempre dal Pd, Marco Rossi ha invece auspicato che la stessa giunta dia un segnale di tagli alle spese, rinunciando a qualche assessore: “Romoli diceva che a Gorizia bastavano 5 assessori”.

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