L'addizionale Irpef approvata in Aula a Gorizia, scende l'Ilia sui negozi

L'addizionale Irpef approvata in Aula a Gorizia, scende l'Ilia sui negozi

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L'addizionale Irpef approvata in Aula a Gorizia, scende l'Ilia sui negozi

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 30 Gen 2024
Copertina per L'addizionale Irpef approvata in Aula a Gorizia, scende l'Ilia sui negozi

Approvate le aliquote dell'Ilia e addizione Irpef, sostanzialmente invariate. L'opposizione contraria alla seconda misura, chiedendo alternative.

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Se il dibattito sull’Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia) ha richiesto relativamente poco tempo, se non per gli interventi di Franco Zotti (Zotti contro tutti) e la posizione contraria di Laura Fasiolo (Pd), ben diverso è stato per il rinnovo dell’addizionale Irpef. Ieri sera a Gorizia, il consiglio comunale ha approvato le due misure fiscali, entrambe al secondo anno consecutivo, suscitando le reazioni contrarie dell’opposizione. In particolare per la seconda imposta, per anni un considerata un ‘tabù’.

Per quanto riguarda l’Ilia, che ha sostituito l’Imu in Friuli Venezia Giulia dal 2023, l’assessore al Bilancio Paolo Lazzeri ha illustrato le modifiche. Si tratta di un abbassamento dell’aliquota allo 0.6% per gli immobili C1 negozi e botteghe, C2 botteghe e C3 laboratori per arti e mestieri. La proiezione del Comune ammonta a poco più di 8 milioni di euro, quella d’incasso attorno ai 7,2 milioni. «Sono dati che l’ufficio deve fare con tutti gli immobili di Gorizia - ha spiegato Lazzeri - attraverso una stima di massima».

Contrari alla misura Pd e Ragione autonoma Fwd, astenuti Azione, Martina sindaco, Noi mi noaltis Go, Gorizia è tua e Zotti contro tutti. Sull’addizione Irpef, invece, la discussione è stata più accesa, con la minoranza che ha ricordato più volte che nel 2023 era stata introdotta per far fronte ai rincari delle bollette. Come spiegato dalla dirigente della Tesoreria, Mariapia Zampa, rimangono esenti dall’imposta il 41% dei lavoratori dipendenti e il 37,8% dei redditi di pensione dei residenti in città. Tutti sotto i 18mila euro di imponibile all’anno.

L’aliquota è stata quindi confermata al 0.7%, prevedendo un gettito a favore delle casse comunali di circa 3,5 milioni di euro. Diverse le perplessità espresse in Aula, tra cui Riccardo Stasi (Martina sindaco): «Ciò che rammarica non è contribuire ai servizi con l’Irpef, ma non è giusto che non paghino tutti in proporzione». Andrea Picco (Noi, mi, noaltris Go) ha chiesto perché non siano state individuate soluzioni alternative in questo ultimo anno, come la tassa di soggiorno o il biglietto d’ingresso a Gusti di frontiera.

«L’anno scorso - così Giulia Roldo (Martina sindaco) - ero contraria a questa misura non tanto per il concetto, ma mi lascia delusa che questa imposta è stata fatta per aggiungere soldi a un calderone non ben identificato. Guardando il confronto con gli altri capoluoghi della regione, vediamo che siamo una città di poveri e continuiamo ad aumentare la pressione fiscale. Era meglio puntare su una tassa di scopo, chiedendo direttamente ai cittadini un contributo per interventi specifici». Contrarietà espressa anche la dem Fasiolo.

Come risposto da Zampa alle domande relative, i fondi raccolti serviranno per il miglioramento dei servizi all’utenza e funzionamento del verde pubblico e strade. A esprimersi a favore è stato Paolo Comolli (Lista Ziberna). L’atto è passato con 23 voti a favore, 14 contrari e solo Celestino Turco (Gorizia che vorrei) astenuto. Quindi c’è stata la presa d'atto e approvazione della variante sui lavori nel piazzale di Casa Rossa. Occasione in cui Zotti è stato ripreso dalla presidente dell’Aula, Silvia Paoletti, per la sua ennesima battuta sulla sclerosi multipla.

Prima di chiudere i lavori, non sono mancate le scintille sulla mozione contro l’antisemitismo, su cui l’opposizione ha chiesto di intervenire, senza ottenere la parola perché il sindaco Rodolfo Ziberna ha fatto proprio il testo. Infine, accolta dal primo cittadino anche la richiesta di Andrea Tomasella (Lega) di impegnarsi per realizzare a Gorizia un forum intergovernativo, in vista del 2025. Appello che arriva all’indomani di uno analogo presentato da Diego Bernardis (Fedriga presidente) in Consiglio regionale.

Foto d'archivio (Tibaldi)

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