Addio a Giulio Nerini, artista a tutto tondo che ha cantato Gorizia

Addio a Giulio Nerini, artista a tutto tondo che ha cantato Gorizia

il lutto

Addio a Giulio Nerini, artista a tutto tondo che ha cantato Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 24 Mag 2022
Copertina per Addio a Giulio Nerini, artista a tutto tondo che ha cantato Gorizia

I funerali venerdì in Preval, il ricordo dell'artista dalle molte anime.

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Si è spento a 71 anni, dopo una vita divisa tra l’arte e il suo lavoro in Biblioteca statale Isontina come impiegato. È venuto a mancare Giulio Nerini, storico musicista di Gorizia ma anche pittore raffinato, molto conosciuto in città per la sua attività a tutto tondo nel mondo culturale. Appassionato della figura di Carlo Michelstaedter, proprio al celebre filosofo di inizio Novecento aveva dedicato alcune sue opere figurative. Due di queste sono ancora accolte nel Fondo presso l’istituzione culturale, a testimonianza del suo talento.

Lui stesso lo aveva coltivato anche all’Accademia di Belle arti di Venezia, presso la sezione scenografica, tenendosi in allenamento vendendo dipinti ai turisti in Laguna. Nato a Mossa, era sempre rimasto legato alla sua zona. “Era molto dotato nella pittura - lo ricorda Marco Menato, per molti anni suo direttore in biblioteca - e a Venezia riscuoteva anche un certo successo”. Una passione, questa, condivisa con quella delle sette note, tanto da produrre diversi cd e singoli, dedicandosi alle sue canzoni legate al territorio: da Enjoy Gorizia a Gorizia, my lovely little town.

“Era capitato per caso in Isontina - ricorda ancora Menato - come successe a tanti, aveva un carattere girovago. Il mondo dell’ufficio gli stava stretto”. A testimonianza di questo, è la sua fama con la chitarra al collo, fin dal 1966 nei Los provos insieme a Claudio Lalli, Gianni Corli, Claudio Gallani e Gigi De Grassi. Nella sua discografia, compare anche il disco Il volo della crisalide, dedicato ancora una volta a Michelstaedter e finanziato dalla Regione. L’ultimo saluto si terrà venerdì 27 maggio, alle 10, dalla cappella del cimitero centrale fino al santuario del Preval. Lascia la compagna Elena e i figli Eleonora, Marco e Sara.

Uno dei suoi concerti puù  ricordati è stato in piazza Vittoria, nel 2011. "La sua nata passione per l’arte è arrivata quando studiava al Max Fabiani - lo ricorda la figlia, Sara Neri - amava scrivere canzoni e poesie. Era una persona molto amata da tutti, gioioso e socievole, vedeva il buono negli altri e viceversa. Diceva sempre che oltre le nuvole c’è sempre il sereno. Anche in quest’ultimo tempo, nonostante la malattia che gli era stata diagnosticata, voleva andare avanti senza pensare alla fine. Era molto dinamico, andava in bici per diversi chilometri, almeno fino alla malattia. Vedere una persona che all’improvviso non fa più quello che faceva prima è stata una cosa orribile".

Nel suo curriculum, va ricordato il Premio nazionale di Arti figurative, vinto nel 1991 a Roma per l’opera “Dedicato a Michelstaedter” attualmente di proprietà del ministero dei Beni culturali. Proprio qui, nel 2001 il poliedrico Nerini allestì un “happening” in piena regola, un insolito evento per il pubblico goriziano. La performance, organizzata tra gli altri dal Lions Club Maria Theresia in collaborazione con la Biblioteca stessa è intitolata “Sensazioni d’incontro” e dedicata proprio al filoso ebreo. Ha esposto in numerose occasioni, tra cui una collettiva alla “Bevilacqua La Masa” a Venezia, la personale al “Torchio” e al Teatro Giuseppe Verdi di Gorizia.

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