Addio a Ezio Marocco, Grado saluta lo studioso di storia antica

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Addio a Ezio Marocco, Grado saluta lo studioso di storia antica

Di Cristiano meneghel • Pubblicato il 24 Lug 2023
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Classe 1950 si era laureato con Mirabella Roberti e Cuscito a Trieste. Il ricordo dell'amico Cristiano Meneghel.

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È deceduto venerdì mattina presso l’ospedale di Monfalcone il noto studioso gradese Ezio Marocco, dopo un periodo di degenza di circa settanta giorni presso il Cattinara di Trieste. Nato nel 1950, fin da giovanissimo dimostrò un vivo interesse per la storia antica e la storia dell’arte, passione che coltivò per tutta la vita con dedizione ed impegno.

Ciò lo portò ad essere allievo del Liceo Classico Dante Alighieri di Gorizia, laureandosi poi presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Trieste con una tesi di archeologia cristiana sotto la guida dei famosi archeologi e storici Mario Mirabella Roberti e Giuseppe Cuscito.

Dopo essersi cimentato per un breve periodo nell’attività giornalistica, si dedicò a tempo pieno alla ricerca e allo studio della storia gradese e alla preservazione delle risultanze archeologiche di Aquileia e di Grado, collaborando attivamente con la Soprintendenza Archeologica e con le massime autorità del tempo. Si ricorda a tal proposito il forte legame con Luisa Bertacchi e Paola Lopreato, archeologhe e studiose di fama non solo nazionale.

Tali collaborazioni gli valsero per alcuni anni la nomina a soprintendente onorario per i beni archeologici di Grado, attività che lo portarono ad impegnarsi sempre più assiduamente nello studio e ricerca non solo nel sottosuolo gradese ma anche nel campo storico e documentario.

Studioso rigoroso, scrupoloso e preciso, infatti, prese sempre spunto dalle fonti documentarie per la verifica o elaborazione di tesi che spesso ebbero conferma archeologica. Da ciò l’immensa mole di pubblicazioni al suo attivo, apparse perlopiù su testi e strumenti di divulgazione di carattere accademico e scientifico e che ancora oggi costituiscono un corpus unico e inestimabile per la loro puntualità e correttezza scientifica.

Proprio tale attenzione alle fonti, documentarie e visive, gli consentirono di ricostruire l’ormai perduto impianto mosaicale della basilica della Corte di Grado partendo dalle antiche cartoline di inizio novecento e alla scoperta della importantissima epigrafe del Doge Ottone Orseolo, scoperta che a suo stesso dire gli regalò la più intensa emozione e gioia della sua vita e di cui auspicava, per la sua importanza, una futura valorizzazione.

A lui si deve pure la riscoperta dell’inestimabile pala d’altare di Andrea Michieli, detto il Vicentino, presso il deposito della sagrestia della chiesa di Grado dove giaceva da decenni in condizioni che ne facevano temere per la sua conservazione.

Oltre all’attività di studioso, Ezio Marocco, fu anche grande e attivo divulgatore prestandosi più volte ad interviste e pubblicando una guida storico artistica di Grado e un libretto sul patrimonio del tesoro della basilica di Grado. Aiutò decine di studiosi e laureandi nella stesura di tesi ed articoli senza mai trattenere nulla del suo sapere per sé cosa che gli fruttò la sincera riconoscenza e amicizia anche a distanza di anni.

Membro attivo della comunità gradese e disponibile con tutti al dialogo dimostrò sempre viva intelligenza e umiltà, tanto da venir da tutti ricordato come uomo ironico e autoironico, con spiccate doti artistiche. Marocco amava, infatti, realizzare curiose e simpatiche vignette, spesso autoritraendosi, non senza però uno scopo recondito, sempre finalizzato a stimolare la sensibilità artistica e storica di coloro ai quali tali vignette erano destinate, non ultime le autorità a cui dovrebbero essere demandati gli obblighi di tutela del patrimonio archeologico e artistico. Tra le sue innumerevoli passioni ed interessi anche quello calcistico, verso la sua squadra del cuore, l’Inter.  

Le esequie saranno celebrate giovedì mattina alle 10.30 nella basilica patriarcale di Sant'Eufemia in Grado. 

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