Ada chiama gli aerei antincendio a Gorizia, «qui base per il Carso»

Ada chiama gli aerei antincendio a Gorizia, «qui base per il Carso»

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Ada chiama gli aerei antincendio a Gorizia, «qui base per il Carso»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 09 Ago 2022
Copertina per Ada chiama gli aerei antincendio a Gorizia, «qui base per il Carso»

L'azienda consortile lancia l'idea per ospitare i velivoli nell'aeroporto cittadino.

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Le emergenze incendi scoppiate nell’ultimo mese sul Carso, tra Italia e Slovenia, hanno riproposto l’attenzione sulla tempestività dei soccorsi. Mentre in Consiglio regionale si è discusso sull’apporto di vigili del fuoco e Protezione civile, da Gorizia arriva la proposta di utilizzare il locale aeroporto come base per i mezzi aerei impegnati. “Partendo dal Duca d’Aosta, si permetterebbe di iniziare le operazioni da un luogo sicuro per il volo” è l’invito del presidente dell’aziende consortile, Antonino Vivona.

Il vertice di Ada, insieme al resto della sua squadra, ha incontrato l’assessore alle partecipate, Paolo Lazzeri, al quale ha illustrato anche questa proposta. “La struttura può essere utilizzata a protezione del versante italiano e sloveno - rimarca il vicepresidente Alessandro Spanghero - e può accogliere gli Air Tractor, aerei che possono portare fino a 3mila litri d’acqua. In tre minuti possono fare il pieno e ripartire”. Questo tipo di velivolo per ora non c’è in Friuli Venezia Giulia, ma Lubiana punta ad acquistarne.

Il proposito dell’azienda, quindi, è quello di condividere la propria struttura per le operazioni transfrontaliere. Nell’area, peraltro, è presente una piscina che potrebbe essere usata come bacino per caricare acqua. La stessa Elifriulia, che mette a disposizione i proprio mezzi in regione, ha in città la sua scuola di aviazione generale. Più difficile che i canadair possano utilizzare la pista locale, in quanto riuscirebbero ad atterrare ma per la ripartenza il discorso è più complesso per le dimensioni e peso di questi velivoli. Ipotesi confermata anche dai vigili del fuoco.

Nel frattempo, Ada cerca di far decollare le proprie attività, in un contesto che vede ancora l’azienda in sofferenza. Un’opportunità di rilancio potrebbe essere il progetto già commissionato dall’Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) nel 2013, che Vivona vuole riprendere in mano, per permettere a nuove realtà imprenditoriali di insediarsi. “L’obiettivo è lo sviluppo interno dell’aeroporto - così il presidente - nelle aree perimetrali”. Ciò permetterebbe di realizzare insediamenti ex novo, collegati all’infrastruttura.

A disposizione ci sono 150 ettari, anche se la volontà è quella di consumare meno suolo possibile. Di riflesso, però, c’è la complicazione dei vincoli imposti dalla Sovrintendenza, che ha visto l’area di via Fratelli Russian paralizzata per mesi a causa del contenzioso proprio tra quest’ultimo ente ed Enac. Per intervenire sugli immobili storici già presenti, quindi, le procedure sono complesse e ben poco appetibili per gli imprenditori, aprendo quindi alla possibilità di sfruttare le aree ancora non occupate, come fatto dalla Pipistrel.

In questo senso, una realtà dedicata alla produzione di droni in ambito sanitario - la Skyproxima di Trieste - ha già espresso la propria volontà di insediarsi qui. Al lavoro anche per avviare un servizio di aero-taxi: “Ci sono imprese e imprenditori interessati, in città e nel resto del territorio. Stiamo studiando spostamenti da Gorizia verso il resto d’Italia e d’Europa”. In tutto questo, i dirigenti replicano a chi ha chiesto un declassamento dell’area da aeroporto ad aviosuperficie: “Non è possibile, è una struttura del Demanio e si perderebbero tutte le servitù”.

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