Accordo Asugi sui premi produttività, 800 euro in meno nelle buste paga dell'Isontino: Uil Fpl e Nursind in sciopero a Monfalcone

Accordo Asugi sui premi produttività, 800 euro in meno nelle buste paga dell'Isontino: Uil Fpl e Nursind in sciopero a Monfalcone

LA PROTESTA

Accordo Asugi sui premi produttività, 800 euro in meno nelle buste paga dell'Isontino: Uil Fpl e Nursind in sciopero a Monfalcone

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 11 Apr 2025
Copertina per Accordo Asugi sui premi produttività, 800 euro in meno nelle buste paga dell'Isontino: Uil Fpl e Nursind in sciopero a Monfalcone

La manifestazione ha avuto luogo stamane davanti all'ospedale San Polo . Le sigle sindacali, «penalizzati i lavoratori dell’area isontina». Proposto il rialzo della quota a livello regionale.

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Una scena alquanto d’effetto ha accolto i presenti alle ore 12 nel parcheggio antistante l’ospedale San Polo di Monfalcone: un “funerale” con due finte bare in legno dove, oltre alla “dignità dei lavoratori” della sanità, giacciono gli 800 euro annui persi in busta paga dagli operatori Asugi dell’Isontino e i 500 euro non ottenuti dai colleghi dell’area giuliana.

Così le due sigle sindacali Uil Fpl e Nursind Fvg hanno voluto accogliere i manifestanti allo sciopero indetto per oggi, venerdì 11 aprile, al fine di protestare contro l’accordo firmato da Asugi con Fials, Cisl e Cgil – questione di cui abbiamo già dato notizia approfondita – e contro il ribasso che esso andrà a causare ai premi produttività (un fondo integrativo che si aggiunge all’usuale busta paga mensile in base maggiorazioni, obiettivi percepiti o disagi legati alla turnazione) destinati a infermieri e operatori di pronto soccorso degli ospedali di Monfalcone e Gorizia.

Oltre cento i manifestanti, provenienti da entrambe le zone di competenza di Asugi, muniti delle bandiere dei due sindacati e di un forte sentimento d’adesione alle istanze della protesta. Ad assistere, anche vari esponenti della politica locale: Anna Maria Cisint, Luca Fasan, gli assessori di Monfalcone Fabio Banello e Stefano Vita e l’assessore di Ronchi alla cultura Monica Carta, così come anche alcuni candidati alle imminenti elezioni nella città bisiaca.

A prendere la parola per primo è stato Stefano Bressan, segretario di Uil Fpl per la sede territoriale di Udine, criticando la scelta di Fials, Cisl e Cgil di «firmare un accordo a ribasso che penalizza tutti i professionisti, specie quelli di aree già in difficoltà: noi non possiamo accettarlo e non è possibile che vi siano state davvero sigle sindacali che l’hanno firmato». Scopo dello sciopero, «molto sentito con adesioni sia dall’area giuliana che da quella isontina», ha proseguito Bressan, è chiedere «l’annullamento di tale accordo: vogliamo portare a livello regionale il salario a rialzo, al pari di quanto è stato fatto con la dirigenza medica, poiché quanto deciso allo stato attuale è una vergogna».

Forte e sentito il consenso dei manifestanti all’intervento del segretario di Uil Fpl, al quale ha fatto seguito quello di Luca Petruz, segretario regionale di Nursind Fvg. Petruz ha ringraziato per la numerosa presenza, «segno che stiamo reclamando per problemi urgenti e condivisi», e ha sottolineato la richiesta delle due sigle, ovvero «adeguare il salario per la produttività dell’area giuliana senza andare a penalizzare quello dell’area isontina abbassandolo». «Togliere qui per dare di là è una scelta sbagliata, una scelta da Robin Hood che però non ruba ai ricchi ma ai poveri», così ancora Petruz. L’esponente di Nursind ha infine annunciato che quella odierna non sarà l’unica manifestazione che le due sigle organizzeranno nel corso dell’anno, accennando a ulteriori problematiche che verranno impugnate.

È stato poi dato spazio all’assessore alla sanità di Monfalcone Stefano Vita, che ha lodato i due sindacati «per essersi impuntati sulla questione» e ha espresso l’augurio di una «retromarcia» sull’accordo da loro contestato. In seguito, momento di “microfono aperto” ai vari lavoratori sanitari presenti, che hanno esposto le loro perplessità e preoccupazioni in merito all’avanzamento della sanità privata con il beneplacito finanziario della Regione, alle aggressioni ai danni del personale sanitario dovute alla frustrazione per l’inaccettabile lunghezza delle liste d’attesa e alla scarsità di personale. «Non è forse chiaro che, se noi operatori sanitari sottopagati e non tutelati soffriamo, soffrirà con noi tutta la popolazione?» è stata la domanda rivolta ai presenti da un tecnico di radiologia.

La questione della scarsità di personale è fra le preoccupazioni centrali anche per i due sindacati organizzatori. «Oltre alla richiesta che faremo in Regione di alzare il salario accessorio della produttività per tutti i lavoratori – ha dichiarato Bressan – chiederemo anche di stanziare risorse ulteriori per le aree più disagiate e meno attrattive, come quella Goriziana e Isontina. È necessario che vadano valorizzate con premi, incentivi e welfare integrativo per attirare le poche “nuove risorse” disponibili tra il personale». Menzione finale del segretario Uil, infine, a «tutti quei lavoratori precettati, sconsigliati a partecipare o impossibilitati per altre ragioni», che hanno almeno potuto esprimere la loro adesione simbolica alla causa attraverso la piattaforma digitale Workersview.it: una modalità di “sciopero virtuale 2.0” che, ha dichiarato Bressan, «ha già raccolto l’adesione dell’80% dei lavoratori Asugi e continuerà a farlo nel corso della giornata».

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