L'accoltellamento infiamma la politica a Monfalcone: Cisint e Fasan chiedono il rimpatrio immediato, Moretti di abbassare i toni

L'accoltellamento infiamma la politica a Monfalcone: Cisint e Fasan chiedono il rimpatrio immediato, Moretti di abbassare i toni

I commenti

L'accoltellamento infiamma la politica a Monfalcone: Cisint e Fasan chiedono il rimpatrio immediato, Moretti di abbassare i toni

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 23 Feb 2025
Copertina per L'accoltellamento infiamma la politica a Monfalcone: Cisint e Fasan chiedono il rimpatrio immediato, Moretti di abbassare i toni

Da destra a sinistra sono fioccate le dichiarazioni. Morsolin e Saullo chiedono l'avvio di un 'patto sociale'. «La sicurezza è di tutti».

Condividi
Tempo di lettura

Sull’accoltellamento in Piazza Cavour di stamattina, 23 febbraio 2025, i commenti sono volati. Dai social, immancabili, alla politica che, scaldati i motori per la campagna elettorale e presentati tutti i candidati, ora entra nel vivo. E a darle pane per i propri denti è proprio la cronaca.

Sul posto, proprio in Piazza Cavour, era la lista Monfalcone Civica e Solidale, con la presenza di un gazebo, a raccogliere le firme necessarie per la presentazione della lista stessa. Il primo a dare un commento a caldo è stato Marco Piemonte a pochi minuti dall’accaduto. «L’intervento tempestivo del personale sanitario e dei Carabinieri è stato fondamentale, ma una volta concluso il loro operato, la piazza, che in periodo di Carnevale dovrebbe essere animata da bambini in maschera, è rimasta completamente priva di presidi di sicurezza», commenta.

Il candidato consigliere ribadisce: «La paura è palpabile tra i cittadini, non solo tra i residenti, ma anche tra chi vive e lavora a Monfalcone. Questo clima di insicurezza è inaccettabile. Chiediamo con forza un intervento immediato affinché le forze dell’ordine garantiscano una presenza costante nei luoghi più frequentati della città. Non possiamo permettere che Monfalcone diventi teatro di simili episodi senza che vi sia una risposta adeguata da parte delle istituzioni», conclude. Una proposta implicita di zona rossa? Intanto sarà necessario valutare gli eventuali effetti positivi ma anche le ricadute nelle città dove si sta attuando. Anche la candidata Elisabetta Maccarini, già consigliere comunale, ha ribadito: «La verità è che tutto ciò dimostra la totale incapacità di governare la città da parte di questa destra estrema. Il totale fallimento è sotto gli occhi di tutti».

I consiglieri comunali uscenti Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo, anche loro candidati consiglieri comunali a Monfalcone con Monfalcone Civica e Solidale che hanno richiamato fin da subito l’attenzione soprattutto dell’eurodeputata Cisint: «La politica della "città divisa" evidentemente non sta funzionando. Bisognerà dirlo a chi vola tra Bruxelles e Washington. Non hanno funzionato nemmeno i cancelli, le guardie giurate, le telecamere», così Morsolin e Saullo.

«C'è bisogno di una immediata iniziativa della politica. Unitaria. Che parta dalla condanna di ogni violenza, dall'isolamento dei facinorosi e dalla creazione di un Patto Sociale, che pacifichi la città, declini diritti e doveri in modo trasversale alle culture, alle lingue, alle religioni. Ci vuole sinergia tra forze dell'ordine, polizia locale, cittadinanza attiva, sistemi di protesta sociale. La sicurezza deve essere per tutti. Forse i veri temi della sicurezza è come renderla tale per tutti, mentre concentrarsi sulle sole questioni culturali ha fatto perdere di vista il disagio profondo di pezzi di città», concludono.

Dal canto suo si è fatto sentire anche il candidato Diego Moretti: «Questi problemi vanno affrontati con serietà e senza becere speculazioni elettorali», chiosa il candidato. Che ribadisce: «La situazione attuale determina il fallimento delle politiche di Cisint&co. Ma non mi interessa fare polemiche, né puntare il dito contro qualcuno: dico solo che speculare politicamente su un fatto del genere non aiuta a risolvere i problemi. Sbaglia ancora una volta Fasan a rincorrere la paura e alimentarla solo per accusare il centrosinistra».

Questi fatti, continua Moretti, «lasciano sgomenti, vanno condannati senza indugi ma, come insegna il fatto Gradisca di una settimana fa, possono riguardare chiunque, italiano o straniero che sia. Sarà cura della Magistratura e delle Forze dell'ordine (che ringrazio per il lavoro oscuro ma tenace che fanno a tutela del territorio) indagare e chiarire i motivi di tale fatto di sangue e a loro ci affidiamo. Non c'è dubbio, però, che tali fatti vadano affrontati a partire dai risvolti sociali lasciando da parte slogan e annunci».

Moretti si scaglia, poi, contro i post social del candidato di centrodestra Fasan che ritrae lo stesso Moretti durante un incontro con cittadini di origine bengalese: «Leggo che io "avrei fatto accordi con gli integralisti islamici" e ha il video che lo dimostra: si tratta di un'infamia, una falsità, una calunnia, detta da chi si trincera comodamente dietro l'immunità parlamentare e che meriterebbe come risposta una sonora pernacchia. A questo squallido modo di fare politica non rispondo: invito solo l'europarlamentare ad abbassare i toni perché questo non fa bene in primis alla città», conclude.

È duro, poi, il commento di Anna Maria Cisint, europarlamentare in quota Lega, e del candidato Luca Fasan. Entrambi chiedono il «rimpatrio immediato: sono evidenti i sintomi di una mancata adesione alle nostre regole ai nostri valori. Nessuno può, infatti, più ignorare i pericoli nel radicalismo islamico che si sta consolidando nel nostro territorio nell'ambito di un'immigrazione incontrollata, anche se regolare, legata al sistema degli appalti e subappalti del cantiere», così gli esponenti del Carroggio.

«Dopo anni di accoglienza senza limiti e finta tolleranza da parte delle sinistre, sempre vicine ai centri islamici cittadini e tollerante dei loro comportamenti, trova conferma la necessità dell'azione che il centrodestra porta avanti per dare maggior sicurezza nel territorio, modificare le norme come già avvenuto con le restrizioni sui ricongiungimenti e pretendere la remigrazione per coloro che non rispettano le nostre leggi e le nostre norme. Strategico è pertanto il sostegno del Governo come rappresentato dal recente intervento del sottosegretario Molteni a Monfalcone lo scorso 30 gennaio per il rafforzamento del presidio delle Forze dell’Ordine nella nostra città e sul territorio». 

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione