L'abbraccio di Gorizia al ritorno della Pozzuolo, «bentornati a casa»

L'abbraccio di Gorizia al ritorno della Pozzuolo, «bentornati a casa»

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L'abbraccio di Gorizia al ritorno della Pozzuolo, «bentornati a casa»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 16 Set 2022
Copertina per L'abbraccio di Gorizia al ritorno della Pozzuolo, «bentornati a casa»

Riaccolti i militari in città, dopo la sesta missione in Libano: «La preparazione è necessaria».

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Gorizia ha riaccolto la Brigata Pozzuolo, ritornata in città dal Libano dopo i suoi mesi di impegno alla guida del contingente Unifil. Questa mattina, sotto la pioggia battente, i baschi blu di stanza alla caserma Guella di piazza Battisti si sono schierati per ricevere gli onori e il plauso da parte dei vertici militari e civili cittadini, richiamando anche qualche goriziano che ha sfidato il maltempo sotto gli ombrelloni dei locali in piazza Vittoria per assistere alla cerimonia. Un appuntamento ormai tradizione.

La forza militare, nel corso della sua permanenza in Medio Oriente sulla linea di confine tra il Paese dei cedri e Israele, ha svolto oltre 2.500 attività di pattugliamento appiedato e a bordo di mezzi, in stretta sinergia con le Forze armate libanesi (Laf). Il tutto nell’ottica di rafforzare la condivisione e il coordinamento delle procedure tecnico-tattiche, nonché la familiarizzazione nell’impiego dei mezzi e dei materiali in dotazione. Sono state inoltre sviluppate 450 attività di cooperazione civile-militare e di genere in tutto il settore di competenza.

Al saluto del sindaco Rodolfo Ziberna, il comandante delle Forze operative Nord, generale di corpo d'armata Salvatore Camporeale ha aggiunto i ringraziamenti anche a tutti i familiari dei militari lì presenti “o a casa ad attendervi. Bentornati a casa, avete operato benissimo, nell'attuazione della risoluzione 1701 dell'Onu vi siete spesi con professionalità per la sicurezza dell’area” le parole dell’alto ufficiale. Lo stesso ha evidenziato che “la preparazione è necessaria, nonostante i poligoni di addestramento della forza armata siano sempre meno”.

Ha quindi espresso "profonda soddisfazione e compiacimento al generale Stecca, per creare le condizioni più idonee affinché chi gli succede sarà in grado di proseguire il lavoro svolto”. Oggi nell’area monitorata dalle Nazioni Unite c’è la brigata meccanizzata Aosta che guida il contingente, nel tentativo di mantenere l’ordine in una zona sconvolta da crisi interne sociali, economiche e politiche oltre all’ormai decennale scontro tra Hezbollah e la democrazia israeliana. La giornata è stata suggellata da una nuova onorificenza.

Si tratta della Croce di ferro al merito alla bandiera dei Lagunari. Nel suo intervento, il comandante Massimiliano Stecca ha ripercorso l’impegno della grande unità dell’Esercito nel Sud del Libano: qui, alla sesta missione in zona con i colori dell’Onu, la Pozzuolo ha gestito la responsabilità del settore ovest di Unifil in cui operano 3.800 caschi blu di 15 dei 46 Paesi diversi e di cui fanno parte circa mille militari italiani. Le attività nel teatro operativo sono condotte sotto il coordinamento e le direttive impartite dal Comando operativo di vertice interforze.

Foto di Daniele Tibaldi

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