Abbattuti gli alberi in via Cordaioli, confermato il progetto del Gect

Abbattuti gli alberi in via Cordaioli, confermato il progetto del Gect

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Abbattuti gli alberi in via Cordaioli, confermato il progetto del Gect

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Lug 2022
Copertina per Abbattuti gli alberi in via Cordaioli, confermato il progetto del Gect

Oggi il taglio, l'assessore Del Sordi: «Il progetto approvato era diverso, ora li sostituiremo»

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Alla fine, gli olmi siberiani di via Cordaioli sono stati abbattuti. Questa mattina, gli operai incaricati dal Gect hanno abbattuto le piante a Gorizia, all’interno dei lavori per realizzare la nuova pista ciclabile transfrontaliera con Nova Gorica. È stata così confermata la decisione iniziale dell’ente, contro la quale si era schierata gran parte dell’opposizione in consiglio comunale, tanto da bloccare i lavori con un sit-in pochi giorni prima delle elezioni amministrative, ottenendo una sospensione delle operazioni.

Dialogando con il vicedirettore del Gect, Tomaž Konrad, si era arrivati a un’intesa sulla riproposizione varianti che escludessero l’abbattimento del verde. Lo stesso ente, peraltro, aveva cercato idee alternative. Anche l’assessore all’Ambiente Francesco del Sordi avrebbe preferito una soluzione diversa: “In giunta comunale era passato il progetto che prevedeva una soluzione diversa. Avevo personalmente chiesto di bloccare i lavori, com’è poi successo, in attesa di chiarimenti ed approfondimenti di proprietà, urbanistici e altri”.

“Nel frattempo - prosegue l’esponente della giunta - il temporale di due settimane fa ha fatto schiantare uno degli olmi della stessa via. Il dirigente ha chiesto una verifica sulla stabilità delle piante presenti. Un tecnico abilitato ha verificato che uno dei due è fortemente compromesso, quello più a sud, mentre l'altro è messo male. Nel primo caso propone l’abbattimento, nel secondo lo consiglia. Quindi, pur avendo degli strumenti urbanistici per poterli mantenere, la soluzione più idonea per la sicurezza e per la progettazione è la loro sostituzione".

Saranno quindi “ripristinati due alberi nella parte più a nord, probabilmente di diverso tipo -non olmi ma aceri- con il principio della compensazione imposto dalla soprintendenza. Ho chiesto di compensare con la percentuale del 120%, con riferimento alla superficie fogliare, piantando quindi più alberi anche in altre zone lungo la ciclabile. Ho altresì chiesto di posizionare anche delle siepi, che hanno alto potere filtrante, parallelamente alla ciclabile almeno nell'ultimo tratto interessato dai due abbattimenti”.

In ogni caso, Del Sordi ricorda che “la situazione è maturata a cavallo della fine del mandato amministrativo. Com'è noto, il progetto non è del comune ma del Gect, quindi in pratica è di un ente diverso, come se fosse l'ex Provincia o la Regione”. Tesi già contrastata dall’allora consigliera di minoranza Alessandra Zanella, tra le prime a movimentarsi contro l’abbattimento, che oggi ha preso atto dell’epilogo: “Il Gect agisce per conto del Comune e non per suo conto. Il Carso va a fuoco e noi tagliamo gli alberi”.

Dal canto suo, Legambiente ha ricordato in una nota di essersi confrontata nei giorni scorsi con gli uffici. La presidente Anna Maria Tomasich e alcuni soci hanno infatti incontrato il dirigente e lo stesso Del Sordi martedì scorso, evidenziando che “la progettazione per la pista ciclabile appare realizzata senza tenere in debita considerazione la presenza degli alberi e gli scavi eseguiti per la realizzazione della pista hanno ulteriormente compromesso l’apparato radicale degli olmi”, la cui età è stimata sui 70 anni.

In ogni caso, i lavori che si sono susseguiti nel tempo sull’arteria ne “hanno compromesso il loro stato di salute e la stabilità”. “La delegazione di Legambiente - prosegue il circolo goriziano - ha chiesto che l’amministrazione comunale verifichi eventuali responsabilità per il danneggiamento degli apparati radicali del filare. In particolare, la presenza degli alberi è stata valutata nel progetto? Quali accorgimenti tecnici sono stati adottati in fase di scavo per evitare danni al patrimonio arboreo del viale che è soggetto a vincolo urbanistico?”.

Ha quindi chiesto “regole precise e norme tecniche che garantiscano la sostenibilità e l’economicità di gestione”, invitando l’amministrazione “a dotarsi di tutti gli strumenti di gestione previsti dal decreto ministeriale 10 marzo 2020 di approvazione dei Criteri ambientali minimi per la gestione del verde pubblico, fra cui il Regolamento del verde e il Piano comunale”.

Infine, il sodalizio ha espresso “apprezzamento per la volontà di confronto dimostrata in questo frangente dall’amministrazione e per gli impegni assunti dall’assessore all’ambiente in merito all’applicazione immediata del principio di compensazione (al 120%) degli alberi che risulterà necessario abbattere ora e in futuro,  all’adozione del regolamento comunale del verde che dovrà recepire i principi di gestione e le norme tecniche di cui si è parlato ed anche ad incrementare le opportunità di confronto con i cittadini e con le associazioni presenti sul territorio”.

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