Il personaggio
Addio a Renata Luchitta, Polazzo saluta la storica sagrestana
Oggi le esequie nella piccola chiesa dedicata a Sant'Agata, il grande impegno locale e nelle missioni diocesane.
Quando, da piccolo, arrivava il mese di luglio nel mio paese natìo di Polazzo, per i più anziani e per chi vedeva ancora una filigrana di comunità in quelli che, oramai, sono dei veri e propri “paesi dormitorio”, era festa. Una festa prettamente religiosa, per la Madonna di Lourdes che il 16 luglio era apparsa l’ultima volta, che prevedeva Messa e processione lungo le vie del paese la terza domenica. Forte calura, giorni di lavoro sotto il sole e affatto scontati. Per me, che giravo in bicicletta tra le vie del paese e raggiungevo la chiesa di Sant’Agata in poco meno di un minuto, aiutare negli addobbi era qualcosa di importante, mi faceva sentire parte di qualcosa di ben più grande.
In tutto questo, tra le tovaglie da stirare, le candele da preparare, l’effigie mariana da movimentare, i fiori da prenotare per tempo e aggiustare, i rosari da sgranare, il coro da coordinare e le campane da programmare, due erano le figure che si rincorrevano e che nella mia mente, ancor oggi, significano la festa più intima e veramente patronale che io conosca: Renzo Gerin e sua moglie Renata. La ricordo con viva memoria quando, durante la processione, suo marito gestiva l'uscita dell'effigie e lei rimaneva in chiesa a suonare le campane.
Qualche giorno fa Renata, nata Luchitta a Begliano, ha reso l’anima a Dio e questa mattina, in quella chiesa di Sant’Agata che per oltre sessant’anni ha aiutato a sistemare e nella quale era, in secondo banco, pronta ad aiutare gli altri nella preghiera e dal quale controllava che tutto fosse in ordine, mentre il marito Renzo rimaneva sulla porta della sagrestia come il vero sagrestano, il paese l’ha salutata un’ultima volta.
Quanto il servizio silenzioso e costante sia fondamentale lo si è visto soprattutto negli ultimi anni in cui il venir meno di persone fondamentali e storiche e, per alcuni mesi, la mancanza di una guida che capisse l’anima intrinseca del paese, oltre al periodo Covid che ha chiuso la piccola chiesa di Polazzo, riaperta qualche anno fa proprio dall’attuale parroco, don Giorgio Longo, alla presenza di Renzo e Renata.
Oggi a salutarla, oltre alla grande presenza di parenti, amici e conoscenti, il parroco don Longo, celebrante della liturgia eucaristica, anche monsignor Giuseppe Baldas, per anni direttore dell’ufficio missionario diocesano, che ha ringraziato Renata «per il grande servizio che, oltre alla Chiesa locale, ha fatto anche per la Chiesa universale con le nostre missioni in Africa».
«Dobbiamo essere grati per una persona che ha tanto dato alla famiglia ma anche alla proprio comunità», così don Giorgio durante l’omelia. «Oltre all’amore di Renzo per quasi 63 di matrimonio, ha potuto godere anche dell’amore della comunità. Renata rimane una grande testimonianza per tutti noi, una testimonianza di fede che è di vita e resurrezione».
Lascia il marito Renzo, i figli Dolores, Stefano, Gianbattista e i nipoti. Renata, ora, non scenderà più la strada che da casa sua porta alla chiesa di Sant’Agata, non la si vedrà più comparire all’angolo e attendere sugli stipiti del vecchio camposanto prima di entrare. Ne rimarrà la viva testimonianza, il ricordo e l’esempio perennemente in benedizione.
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