Leggi e integrazione, il dibattito richiama fedeli tra religioni a Monfalcone

Leggi e integrazione, il dibattito richiama fedeli tra religioni a Monfalcone

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Leggi e integrazione, il dibattito richiama fedeli tra religioni a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 11 Mag 2024
Copertina per Leggi e integrazione, il dibattito richiama fedeli tra religioni a Monfalcone

Il consigliere regionale Bullian ha esposto la legge regionale 9 del 2023. Le riflessioni tra Konate e don Zanetti.

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Illustrare le opportunità della Legge Regionale 9 del 2023 sull’immigrazione nel Monfalconese. Ha avuto questo fine l’incontro pubblico “Inlcusione Dialogo” svoltosi nella serata di ieri, 10 maggio, e organizzato dal Centro Darus Salaam assieme alle parrocchie monfalconesi. Dunque, si è ragionato di opportunità legislative per vivere ed affrontare in maniera costruttiva il futuro in una realtà – quella di Monfalcone – formata da popoli di etnie e fedi diverse.

Ad aprire l’incontro tenutosi, all’aperto, nel cortile retrostante il centro islamico di via Duca D’Aosta, è stato il presidente onorario dell’associazione ospitante, Bou Konate. «Questa iniziativa è frutto di una riunione che abbiamo avuto insieme tra vari soggetti – sono le parole di Konate – speriamo sia utile a superare le difficoltà che, sono sicuro, passeranno presto. La preghiera occupa circa l’8% delle attività che si svolgono in questo centro. Il nostro obiettivo è creare qui a Monfalcone una società rispettosa di tutti senza distinzioni di origine e religione. Questa città potrà essere un esempio, una palestra. Mettiamo al centro le capacità e i pensieri di ognuno».

«Siamo qui per cercare di capire quali siano le prospettive possibili e cosa fare di buono in questo tempo – afferma don Flavio Zanetti, parroco dell’unità pastorale cittadina – quali siano spazi e occasioni da costruire insieme». Tra i presenti, ma seduto tra la gente, anche il decano del clero monfalconese don Paolo Zuttion che alla nostra testata ha parlato di «un segno di apertura importante e concreta per lo sviluppo di un’attività comune». Tra gli uditori anche don Genio Biasiol, gli esponenti del Pd cittadino e de La Sinistra per Monfalcone.

La legge regionale
Ad illustrare i punti salienti della legge è stato il consigliere regionale e già sindaco di Turriaco, Enrico Bullian che ha fatto riferimento alle tre diverse componenti migratorie oggetto di analisi: richiedenti asilo, stranieri minori non accompagnati e migranti per ragioni lavorative. «Dal provvedimento regionale derivano le finalità che hanno ricadute sul territorio per attività che si potranno mettere in campo – spiega il consigliere – le associazioni come queste potranno accreditarsi come soggetti istituzionali per accedere a forme di finanziamento. A piccoli passi faremo crollare il muro della diffidenza. I fondi 2023 sono stati sottoutilizzati ma conoscere la legge aiuterà ad usufruire delle varie opportunità».

Tra i capisaldi della legge regionale vi sono la sicurezza, la parità di genere, la prevenzione e il contrasto della radicalizzazione, ma non solo. Ad essere interessati da queste materie saranno gli enti che si occupano di migrazioni, quelli del Terzo Settore, istituti scolastici e Ong. E ancora: sostegno e organizzazione a favore della parità di diritti fra uomo e donna, approccio di genere nei servizi sanitari, dialogo come strumento di inclusione, e la valorizzazione del pluralismo culturale, storico e linguistico.

Tra gli elementi da cogliere ci sono pure le iniziative per il contrasto alla dispersione scolastica, la formazione alla cittadinanza e la promozione delle strategie di controllo volte all’utilizzo degli spazi pubblici e alla rigenerazione urbana. Previste anche la promozione di progetti legati alla risoluzione dei conflitti e gli interventi di integrazione socio educativa. Le prime domande per cogliere determinate possibilità si potranno presentare entro il 31 maggio. «Non c’è nessuna connessione con gli appuntamenti elettorali – precisa il parroco – sono occasioni per pensare ai bisogni di tutti». «Le idee vengano portate avanti insieme e in tempo» così in chiusura Konate che ha invitato i presenti a visitare anche i locali del centro.

Alcuni segni
Tra le proposte illustrate da don Flavio per «vivere delle buone occasioni di crescita e conoscenza», la prima sarà quella del 28 giugno, alle Stalle Rosse di Staranzano, dove verrà ospitato l’incontro “Cristianesimo e Islam” che vedrà protagonisti del dialogo il biblista della diocesi di Gorizia, don Santi Grasso e l’Imam Nader Akkad, più volte ospite in città nel 2015 per lo stesso tipo di incontro organizzato a livello decanale con le comunità cristiane. Il secondo segno, si vivrà con la Festa dei Popoli, ospitata anche questa, a Staranzano ed organizzata dalla diocesi. «Non salveremo il mondo, ma continueremo a costruire relazioni» così il sacerdote.

Gli altri interventi
Tra gli intervenuti c’è stato anche Sergio Serra, della Duemilauno Agenzia Sociale che ha parlato della cooperazione sociale e di diritti di cittadinanza: casa, istruzione, lavoro e salute. «Sancire diritti non è sufficienti – spiega Serra – vanno resi fruibili. In Europa si spende la metà di tutto il budget del welfare mondiale. I numeri dimostrano e parlano di un continente anziano, ma dove chi fugge dalla guerra, vive meglio».

Le altre voci

Non sono mancate le testimonianze degli accolti al Centro d’accoglienza Straordinario di Turriaco e quelle dei componenti della Comunità Timavo. Tra loro, è emersa la storia di un ragazzo pakistano di nome Alì – attualmente disoccupato – che a Turriaco si è integrato, ha supportato le attività di pulizia urbana e le iniziative ecologiche del Comune di Turriaco e che si è occupato delle pulizie della chiesa parrocchiale del paese. «Non avevo nessuno quando sono arrivato in Italia – racconta poi Chand – mi veniva da piangere ma adesso sto meglio. Vengo dal Pakistan e mi trovo in Italia da due anni. Frequento un corso per elettricisti a Gorizia. La comunità mi ha aiutato tanto».

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