50 anni di amicizia, Ronchi riabbraccia i sindaci di Wagna e Metlika

50 anni di amicizia, Ronchi riabbraccia i sindaci di Wagna e Metlika

LA CERIMONIA

50 anni di amicizia, Ronchi riabbraccia i sindaci di Wagna e Metlika

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 10 Set 2022
Copertina per 50 anni di amicizia, Ronchi riabbraccia i sindaci di Wagna e Metlika

La firma in occasione del 50esimo del gemellaggio, rinnovati i rapporti tra le tre città.

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Ronchi dei Legionari ha rinnovato ieri la firma del patto del gemellaggio con le comunità di Metlika e Wagna. La cerimonia, curata nei minimi dettagli e che ha riservato a tutti una straordinaria accoglienza, ha avuto luogo al centro culturale della cittadina slovena. Metlika e Wagna sono legate in modo stretto alla storia di Ronchi – e da più di 50 anni - lo fanno con lo sguardo pienamente rivolto ad un futuro di pace e di crescita. È stato un momento civile di alto profilo, nel quale sono state celebrate l’amicizia e la cooperazione in particolare nel segno del 50° anniversario del gemellaggio con Wagna.

Era il 1968 quando la giunta comunale guidata dal sindaco Umberto Blasutti decise di stipulare un atto pubblico d’amicizia con il comune oltreconfine, allora parte dell’ex Jugoslavia, a ricordo dei tragici fatti accaduti durante la seconda guerra mondiale. Fu così che non poteva essere dimenticato nemmeno il comune di Wagna che si conobbe con i fatti risalenti al 22 maggio 1915. Pochi giorni prima dell’inizio della prima guerra mondiale, il governo austriaco impose ai ronchesi di partire. In centinaia furono caricati sui carri ferroviari e deportati in Stiria, appunto nella zona di Wagna e Leibnitz, nel campo profughi che accolse quasi 20mila persone.

Qui, fino al 1918, vissero tanti ronchesi. Partendo da queste tragedie che segnarono però questa storia comune, gli amministratori di quel tempo costruirono con lungimiranza, assieme a sloveni e austriaci, un’amicizia forte e consolidata, dimostrandosi precursori di quell’idea di Europa che ha permesso di abbattere i confini e di ridurre le distanze. A Metlika erano presenti i tre sindaci con le loro delegazioni. Darko Zevnik, il sindaco di Metlika, ha fatto gli onori di casa accogliendo gli omologhi Peter Stradner per Wagna e Mauro Benvenuto per Ronchi dei Legionari.

“Ogni amicizia va coltivata - così Zevnik nel suo discorso introduttivo -. Dobbiamo ascoltare i nostri amici e trovare il tempo per loro. Gli amici si sostengono a vicenda nella buona e nella cattiva sorte. In tutto questo tempo abbiamo coltivato la nostra amicizia in vari campi, culturale, sportivo e, soprattutto, giovanile. La celebrazione dell'anniversario di oggi è la prova che l'abbiamo coltivata bene, perché solo le strutture più solide e coese del nostro mondo possono resistere alle ingiurie del tempo. L'amicizia di lunga data ha creato tra noi legami stretti, che si sono trasformati in amicizie sincere, anche personali".

"Ma perché il nostro legame rimanga così forte, dobbiamo fare in modo che le generazioni più giovani e future siano consapevoli della sua importanza” ha aggiunto. “Oggi - ha detto il sindaco di Wagna, Stradner - più di 50 anni dopo, possiamo sederci insieme all'ombra di questa pianta, un tempo tenera, dell'amicizia. Ma non dobbiamo riposare in quell'ombra. Una pianta che deve continuare a crescere e prosperare, all'ombra della quale possono sedersi i nostri figli, ha bisogno di cure e attenzioni costanti. Come piccolo segno di amicizia, crescita prosperità, oggi abbiamo portato con noi due alberi da frutto".

"Questi - ancora il primo cittadino austriaco - non solo faranno ombra, ma daranno anche dolci frutti di cui i nostri figli potranno godere in futuro. Viva l'amicizia, viva la democrazia”. Per l'omologo bisiaco, Benvenuto, “il gemellaggio è qualcosa di profondo che non conosce ostacoli, ci tiene uniti nelle nostre diversità e rappresenta un anello di pace tra i nostri cittadini, testimoni e portatori dei valori più sani di un'Europa unita, equa, giusta e solidale che tutti vogliamo fortemente”, ricordando che "mai come oggi, quando le voci critiche sembrano disgregare, il rinnovo del nostro patto di amicizia rappresenta un segnale di unione e forza".

Il tutto "impegnandoci a creare nuove ulteriori condizioni di inclusione, guardando ai bisogni delle persone e ricostruendo un forte incoraggiamento al futuro, senza perdere la speranza e la solidarietà, unica strada per rendere l'Europa unita e libera dai conflitti per le future generazioni come nei propositi sottoscritti dalle nostre comunità oltre 50 anni fa”.

Questa amicizia ha quindi consentito a Ronchi  di ricevere riconoscimenti e premi tra i più prestigiosi dell’Unione europea come il Diploma d’onore nel 1993, la Bandiera d’Europa nel 1994, la Targa d’onore del Consiglio d’Europa nell’agosto 1998. Tutte queste tappe sono state raggiunte con un lavoro impegnativo e lungo che non è certamente finito. Il ruolo chiave spetta ai giovani e alle istituzioni scolastiche, che dovranno dimostrarsi custodi di questi valori fondamentali e giusti.

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