I dati
La Uil Fpl denuncia: «Per la fisioterapia domiciliare 500 cittadini in lista d'attesa»
Stamattina la sigla sindacale ha riunito i professionisti di Gorizia e Monfalcone nel nosocomio bisiaco. «Soli 17 fisioterapisti in Rsa», denuncia Bressan.
Si è riunita in mattinata a Monfalcone la Uil Fpl Fvg in un ciclo di incontri a livello regionale organizzato proprio dalla sigla sindacale. «Dall’assemblea odierna è uscito un dato pesantissimo: una lista d’attesa per il trattamento domiciliare di fisioterapia di oltre 500 cittadini tra Gorizia e Monfalcone con soli 17 fisioterapisti che svolgono anche attività in Rsa. È necessario un intervento immediato vista la gravissima situazione», sottolinea Stefano Bressan, segretario regionale.
La Uil Fpl Fvg punta il dito anche sulla nota trasmessa il 14 gennaio 2025 dal Direttore del Servizio Assistenza Distrettuale e Ospedaliera della Direzione Centrale Salute, indirizzata alle direzioni sanitarie delle aziende del Servizio Sanitario Regionale e alle associazioni rappresentative delle strutture private accreditate. La nota, avente per oggetto “Percorso di MFR post-acuto condiviso per ortopedico”, ha presentato un allegato tecnico illustrativo del percorso che, pur proponendosi di organizzare in modo strutturato i percorsi assistenziali post-acuti in ambito ortopedico, «riproduce modalità già segnalate come problematiche nella nostra nota del 16 gennaio 2025, relativa al nuovo nomenclatore dell’assistenza specialistica. Pur riconoscendo l’importanza di definire percorsi specialistici capaci di rispondere ai bisogni riabilitativi post-acuti con rapidità ed efficacia, sottolineiamo come il contenuto del documento allegato confermi una persistente distanza dalle normative che regolano l’esercizio professionale, nonché dai principi di autonomia e competenza che caratterizzano l’operato degli operatori coinvolti nell’erogazione di tali prestazioni», riprende la nota della Uil Fpl.
Tra le criticità «la mancata previsione della possibilità di prescrizione del percorso riabilitativo da parte del Medico di Medicina Generale (MMG), che costituisce un elemento fondamentale per garantire un accesso diretto, rapido ed efficace ai trattamenti necessari; la mancanza di chiarimenti in merito alla valutazione funzionale globale erogata dal fisioterapista, che rappresenta un passaggio cruciale per garantire interventi riabilitativi mirati e appropriati; la riproposizione di un modello organizzativo che genera duplicazioni e appesantimenti per il cittadino, costretto a sottoporsi a visite specialistiche ripetitive e non sempre necessarie; la mortificazione delle competenze dei professionisti sanitari, in particolare dei fisioterapisti, il cui ruolo viene relegato a quello di meri esecutori, privati della piena valorizzazione delle loro conoscenze e competenze specifiche», prosegue la nota.
Si tratta, secondo la sigla sindacale, di «un ostacolo alla piena realizzazione di percorsi assistenziali efficienti, gravano sia sui pazienti, costretti a sobbarcarsi ulteriori oneri organizzativi ed economici, sia sui professionisti, il cui lavoro risulta impoverito dal punto di vista professionale e operativo» ma anche «garantire un’organizzazione delle prestazioni conforme alle normative vigenti, che riconosca il ruolo centrale e le competenze specifiche di ogni figura professionale, promuovendo un modello realmente integrato e orientato ai bisogni del cittadino. In questo contesto, è fondamentale abbandonare definitivamente logiche di subordinazione tra i diversi professionisti e adottare percorsi chiari e uniformi che evitino inutili duplicazioni», conclude la nota.