Trasporta famiglia siriana con quattro bambini in Italia, arrestato 30enne a Gorizia

Trasporta famiglia siriana con quattro bambini in Italia, arrestato 30enne a Gorizia

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Trasporta famiglia siriana con quattro bambini in Italia, arrestato 30enne a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 30 Set 2024
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L'auto aveva appena fatto ingresso in Italia dalla vicina Slovenia, scoperto anche un taglierino occultato nel portabagagli dell’auto che è stato sequestrato.

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Nell’ambito del potenziamento dell’attività di vigilanza sul confine italo-sloveno disposto dal ministero dell’Interno e dell’incremento dei servizi di controllo del territorio, finalizzati al contrasto della criminalità in genere pianificati dalla Questura di Gorizia, nelle scorse settimane il personale della Squadra Volante ha fermato un’autovettura di grossa cilindrata, con targa straniera, nei pressi di via degli Scogli a Gorizia. All’interno, oltre all’autista, un uomo di 30 anni di nazionalità ucraina, vi erano stipate altre sei persone.

Dai successivi accertamenti compiuti presso gli uffici della caserma della Polizia di Stato “F. Massarelli” in piazzale della Casa Rossa, è emerso che le persone trasportate, una coppia di siriani con i quattro figli minori, avevano appena fatto ingresso in Italia dalla vicina Slovenia, tutte prive di idoneo titolo per soggiornare all’interno del territorio nazionale. Inoltre, al termine della perquisizione al conducente ed estesa al veicolo, è stato rinvenuto un taglierino occultato nel portabagagli dell’auto che è stato posto sotto il vincolo del sequestro penale.

Alla luce di quanto emerso, il 30enne ucraino, che dovrà rispondere altresì del reato di porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, è stato tratto in arresto per violazione delle normative in materia di contrasto all’immigrazione clandestina ed accompagnato presso la casa circondariale di via Barzellini, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Nello specifico, il Gip ha convalidato l’arresto e applicato la misura cautelare della custodia in carcere, confermata dal Tribunale del Riesame.

Come ricordato dalla stessa Questuta, si precisa che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che vige la presunzione di innocenza della persona indagata fino a sentenza definitiva di condanna.

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