LA RISOLUZIONE
Taglio al sostegno a minori disabili, passo indietro e Monfalcone detta le modifiche
Dai capitoli di bilancio dell’Ambito ricavati 143mila euro. La Regione metterà a disposizione di 3,5 milioni di euro nella variazione di bilancio di ottobre.
A inizio settembre, l’assemblea dei sindaci dell’Ambito territoriale Carso Isonzo Adriatico aveva votato a favore della delibera che ha stabilito il taglio di buona parte delle ore e del personale dedicati all’assistenza e al sostegno dei minori disabili non gravi e dei “casi di comunità”. Un fatto che ha generato le immediate reazioni di protesta da parte di Cgil Funzione pubblica, La Sinistra per Monfalcone e del presidente della Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, Mario Brancati.
Tutto questo ha portato alla richiesta di rettifica della contestata delibera, avanzata dal sindaco di Ronchi Mauro Benvenuto che - anche a nome degli altri primi cittadini o delegati che già si erano espressi – ha chiesto di riconvocare l’organismo il prima possibile. Intanto, in attesa della nuova assemblea che il presidente dell’Ambito Stefano Vita ha convocato per domani, martedì 24 settembre alle 12, il Comune di Monfalcone – in qualità di ente capofila e gestore del servizio – ha “riletto” i capitoli di bilancio in modo di trovare una soluzione in grado di garantire la continuità delle prestazioni necessarie a sostegno di queste delicatissime realtà sociali e familiari.
Attualmente i bambini con disabilità del Basso Isontino sono 150, mentre una trentina sono i minori assistiti nelle comunità. A dare comunicazione di quella che ha definito «un’azione di svolta» sul tema, è stato stamane l’assessore al bilancio Anna Maria Cisint che ha riferito di aver verificato assieme al ragioniere generale Marco Mantini e alla dirigente d’Area Roberta Tarlao la possibilità dell’ utilizzo di risorse – si tratta di 143mila euro – che verranno destinate al recupero di ore da assegnare per il sostegno alla disabilità. Si tratta di fondi definiti “liberi” che resteranno di tale entità se i casi di assistenza necessaria rimarranno stabili. All’incontro convocato per dare questo annuncio erano presenti anche il vicesindaco reggente Antonio Garritani e l’assessore alla sanità Vita.
«Dobbiamo puntare a garantire il massimo e mi auguro di vedere pubblicata la determina all’albo in tempi molto celeri – commenta Cisint – gli anni della formazione sono importantissimi. Questi casi vanno seguiti. I soldi che mettiamo a disposizione sono molto ben spesi e destinati all’interno del bilancio d’Ambito dopo un’attenta analisi dei capitoli di spesa».
Poi, ancora una novità. «L’immediata azione svolta dal Comune di Monfalcone nei confronti dell’amministrazione regionale ha consentito di risolvere un problema che tocca tutti gli Ambiti socio assistenziali della nostra regione – spiega l’assessore Cisint - mi sono subito attivata con il presidente Fedriga, con il consigliere Calligaris, con gli assessori Riccardi e Zilli e quest’ultima mi ha assicurato la messa a disposizione di 3,5 milioni di euro nella variazione di bilancio prevista ad ottobre a sostegno delle attività dei minori disabili e delle ospitalità nelle comunità di tutte le realtà del Friuli Venezia Giulia».
Tra il 2023 e il 2024, l’incremento dei costi per il mantenimento dei servizi per l’assistenza ai minori disabili – quindi del costo del lavoro - è stato rilevante e questo «poteva portare a una diminuzione dell’attività svolta in questo settore». A livello di Ambito si parla di circa 400mila euro in più su 1,4 milioni di euro complessivi. Nonostante i casi di soggetti minori in comunità siano stabili, anche il costo per far fronte a queste situazioni è lievitato ma su questo sono in corso delle verifiche puntuali degli uffici preposti.
«La predisposizione del bilancio dell’Ambito è un fattore complesso – continua Cisint - perché deve assicurare la possibilità di dare la copertura a esigenze che possono verificarsi in qualsiasi momento e quindi prevedere una certa flessibilità. L’aumento dei costi sia quelli relativi all’ospitalità nelle strutture dedicate, sia quelli derivanti dal rinnovo del contratto di lavoro degli addetti, hanno comportato nel corso del 2024 un rilevante incremento del fabbisogno finanziario per sostenere questi servizi».
«Alcuni Ambiti in regione hanno già operato una riduzione delle prestazioni – specifica l’assessore - da parte nostra ci siamo, invece, impegnati direttamente a ricercare ogni possibile soluzione con la previsione di utilizzare i fondi ancora disponibili nel bilancio e di ripartire fra i vari Comuni le eventuali ulteriori esigenze». Alla luce di ciò, sembra comunque che senza l’interazione della Regione la questione non si sarebbe risolta. «Non ci sarà mezza giornata di riduzione» garantisce Cisint. Va detto che già tra i mesi di giugno e luglio scorso il presidente Vita aveva avviato un ragionamento interlocutorio sul caso con l’amministrazione regionale che aveva adeguato le risorse seppur in maniera insufficiente.
Il Comune di Monfalcone “integrerà” i 143mila euro come impegno di spesa reale che riuscirà a coprire il fabbisogno fino al prossimo assestamento di bilancio della Regione (si presume fino a novembre). La soddisfazione emersa dall’incontro è stata comune e ha permesso di comprendere che sui possibili tagli non c’è stata una responsabilità specifica dell’amministrazione capofila. Con l’immediata presa in carico della situazione prima di qualsiasi impatto fortemente negativo, sono state perciò tutelate famiglie e lavoratori.
Domani l’assessore Stefano Vita, in qualità di presidente dell’Ambito presenterà questo risultato ai sindaci dell’assemblea e chiederà anche di procedere a una verifica più ampia da tenersi soprattutto rispetto alle strutture di comunità per assicurare i migliori trattamenti e il contenimento dei costi. Nei giorni scorsi, tra le diverse voci che si erano levate sulla vicenda, il gruppo provinciale di Noi moderati aveva definito «quanto meno imbarazzante non aver previsto fin da subito la copertura del servizio per tutto l'anno», la cui responsabile Scuola Angela Borghesi ha aggiunto: «Da insegnante posso dire che questi ragazzi hanno davvero bisogno dell’insegnante di sostegno e degli educatori. Senza queste figure professionali non potrebbero avere continuità didattica ed educativa anche fuori l’ambiente scolastico».
Foto EasyStand/Flickr
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