Le posizioni
Superstrada chiusa verso Ajdovščina, Gect chiede deroghe e si muove la politica
Saranno due i lotti principali per i lavori di rifacimenti del manto stradale e la sistemazione delle barriere. Critici Moretti e Fasiolo.
Saranno lavori sostanziali quelli che la società slovena DARS prevede di avviare nella seconda metà di novembre 2024 sulla superstrada H4 Razdrto–Vipava–Ajdovščina. Gli interventi comprenderanno l'installazione di ulteriori barriere antivento, il rifacimento e il ripristino del manto stradale, la realizzazione di un nuovo muro di sostegno e il riposizionamento delle basi del viadotto Rebernice nella posizione originale. I lavori si svolgeranno in più fasi fino alla fine del 2026 e interesseranno i tratti tra Razdrto, Vipava, Ajdovščina e il tunnel coperto di Vipavski Križ.
Durante i lavori, una corsia della superstrada sarà chiusa alternativamente. Il traffico in direzione di Razdrto proseguirà senza interruzioni su entrambe le corsie. In direzione di Vipava, il traffico di auto e mezzi leggeri sarà deviato sulla strada regionale parallela Razdrto–Vipava, mentre il traffico pesante di transito sarà reindirizzato verso il valico di frontiera di Fernetti. Nella fase preparatoria, dal 4 novembre fino alla fine di novembre 2024, la corsia di marcia del tratto Razdrto–Vipava in direzione di Nova Gorica sarà chiusa. Il traffico sarà deviato sulla corsia di sorpasso per una lunghezza variabile tra due e quattro chilometri, in funzione delle necessità legate allo spostamento delle infrastrutture comunali.
La gestione del traffico durante i lavori principali, che prevede la chiusura completa della corsia in direzione di Razdrto, è stata concordata con la partecipazione di DARS, le comunità locali e i servizi di emergenza. Le municipalità di Vipava e Ajdovščina, con il supporto di quella di Postumia, hanno proposto questa soluzione per facilitare gli interventi in caso di emergenza, considerato che il tratto si snoda sul pendio del monte Nanos e include una ripida salita che aumenta i rischi.
Nel 2023, il traffico medio giornaliero sulla superstrada H4 tra Razdrto e Vipava era di circa 200mila veicoli, di cui 4.400 mezzi pesanti. Sulla vicina autostrada A1, tra Postumia e Razdrto, il traffico giornaliero raggiungeva i 50mila veicoli, di cui 9.500 mezzi pesanti.
A seguito della necessità di interventi strutturali, DARS ha incluso nel bando per la selezione degli appaltatori una serie di opere, tra cui l’installazione di barriere antivento, la riasfaltatura e altre misure, per ottimizzare i lavori durante la chiusura di ciascuna corsia. Il bando è suddiviso in due lotti. Il primo include misure antivento aggiuntive, il rifacimento di circa 6 km di manto stradale tra Razdrto e Vipava, e la costruzione di un muro di sostegno a Rebernice. L’appalto è stato assegnato al consorzio formato da Kolektor CPG d.o.o. e Petrič d.o.o., con un valore totale di 30.194.927,27 euro (IVA esclusa). I lavori dureranno 58 settimane.
Il secondo lotto prevede ulteriori interventi antivento, il rifacimento di altri 4 km di manto stradale tra Razdrto e Vipava e la ricostruzione della carreggiata tra Vipava e Ajdovščina. La durata stimata per il secondo lotto è di 63 settimane e l’appalto è ancora in fase di aggiudicazione. Nel primo lotto saranno realizzati complessivamente 10.482 metri di barriere antivento, mentre nel secondo 6.071 metri.
Sulla questione, di rilevanza internazionale in quanto l’H4 è arteria principale di alta velocità in ingresso a Gorizia, è intervenuto in primis il consigliere regionale Diego Moretti che ha chiesto, in un’interrogazione, «di intervenire nei confronti del governo sloveno affinché valuti il possibile slittamento dell'avvio dei lavori e come intende affrontare i disagi che si ripercuoteranno necessariamente sul nostro territorio, riguardo agli eventi di Go!2025 e del traffico commerciale gestito da Sdag, nei prossimi due anni di lavori sulla H4».
Si è mosso anche il Gect, il cui comitato trasporti si è riunito nella mattinata di ieri, 18 novembre, ha deliberato di predisporre una nota formale indirizzata alle autorità slovene competenti, per chiedere che venga considerata ed accettata una parziale deroga alla chiusura totale del traffico per i mezzi pesanti gravitanti sul territorio transfrontaliero goriziano derivante dalla chiusura dell’autostrada H4, per la durata di 18 mesi.
La deroga dovrebbe riguardare i servizi logistici che operano nell’area transfrontaliera ampia nel loro complesso (autotrasportatori, SDAG, servizi doganali). Il GECT GO, in rappresentanza dei tre comuni, si farà in questo modo portatore delle richieste avanzate dal comparto logistico per mitigare le conseguenze economiche della chiusura. Questa, com’è noto, è prevista dall’inizio di dicembre 2024 fino al 2026 per il tratto autostradale che va da Razdrto fino a Vipavski križ (in direzione di quest’ultimo) e prevede più lotti con diverse modalità di transito. La prima fase, della durata prevista di 58 settimane, è particolarmente delicata dal punto di vista dei mezzi pesanti in transito, che verranno appunto deviati sull’autoporto di Fernetti. Il traffico veicolare privato e il traffico dei mezzi pesanti locali utilizzerà la strada regionale parallela Razdrto-Vipava. Per limitare l’impatto di questa chiusura sul comparto logistico transfrontaliero si prevede la richiesta di una deroga al divieto con la deviazione dei mezzi autorizzati sulla strada regionale.
«Non sarà una passeggiata lo sforzo diplomatico intrapreso da Gect e istituzioni per il rinvio dei lavori della società Autostrade slovena Dars che dovrebbero protrarsi sulla H4, superstrada direttrice dalla valle del Vipacco a Gorizia, sino alla fine del 2026. Siamo in trepidazione per la Slovena Nova Gorica e per Gorizia, per la partecipazione agli eventi della città della Cultura, per le prospettive del futuro economico di Sdag», commenta la consigliere regionale Laura Fasiolo, in quota Pd.
«Il punto critico riguarda il passaggio negato ai trasporti merci con mezzi pesanti, costretti a deviare a Fernetti, ma anche i turisti che vogliano raggiungere le due città con camper, auto, pullman. Sorprende l'improvvisazione, la mancata informazione preventiva a sindaci e operatori dei settori turistici e commerciali, aspetti che mettono allo scoperto arretratezza e poco rispetto interistituzionale», conclude.
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