I RICONOSCIMENTI
San Canzian, a Fabio Capello uno dei tre premi Ad Aquas Gradatas: «Ragazzi, provate con coraggio!»
Oltre al calciatore sono stati insigniti del riconoscimento il falegname Giancarlo Anzanel e i volontari della locale Caritas. Pergamene alle eccellenze associative.
Lavoro, solidarietà e sport sono stati i valori posti al centro della consegna dei premi Ad Aquas Gradatas consegnati stamattina, sabato 21 dicembre, nella palestra scolastica di via Atleti Azzurri d’Italia a Pieris. I riconoscimenti sono stati tre e sono andati a coloro che si sono distinti per impegno e passione nella comunità. «Oggi celebriamo il senso di appartenenza al territorio – sono le parole del sindaco Claudio Fratta – con la consegna di queste targhe andiamo a sottolineare l’impegno e il sacrificio di chi ha dato lustro alla comunità. Ringrazio i presidenti delle associazioni e i dirigenti per il loro apporto. Educhiamo attraverso lo sport e la cultura». La cerimonia è stata impreziosita dagli interventi musicali del duo composto da flauto traverso e basso della Banda di San Giorgio di Nogaro.
Come già annunciato, dei riconoscimenti principali sono stati insigniti il falegname Giancarlo Anzanel, i volontari del Centro d’Ascolto Caritas di San Canzian e il calciatore Fabio Capello. La festa per gli Ad Aquas Gradatas condotta da Cristofer Candotto è stata anche l’occasione per la consegna di più di 50 pergamene di ringraziamento alle associazioni sportive locali. Sono stati coinvolti atleti e componenti del tessuto associativo culturale cittadino quali l’Asd Bocciofila Isontina, l’Asd Pattinaggio Artistico Pieris, gli Amatori Calcio Pieris, l’associazione musicale Arcadia, l’Usd Bisiaca, Ciclistica Pieris, Movimento Espressivo, Gruppo Costumi Tradizionali Bisiachi, il Teatro degli Intoppi, l’Asd Nuova Basket Isonzo, l’Asd Pallavolo Pieris e il Family Fight Team.
Giancarlo Anzanel
Ha ottenuto la prima targa e il suo volto ha espresso tutto. Il falegname Anzanel ha compiuto 40 anni di attività durante i quali ha espresso tutta l’arte e la passione per il legno: ha creato mobili, ha realizzato progettazione d’interni e sculture. Ha trasmesso la sua fantasia su tronchi e assi. Nato nel 1951 a Terzo d’Aquileia è una presenza storica in paese. Negli anni ha arredato la sacrestia del duomo di Gorizia ed è stato autore di due bassorilievi: uno custodito all’interno della chiesa parrocchiale di San Canzian e un altro nella Sala Consiliare di Pieris.
Il Centro d’Ascolto Caritas
«L’ascolto è un modo di espressione proprio del servizio» ha affermato il parroco don Francesco Fragiacomo nel ricevere la targa assieme alla coordinatrice del Centro, Cristina Nocent. Il sacerdote ha parlato della realtà integrata nella quale i volontari operano in quello che è luogo d’incontro. «Non si fa carità ma si diventa carità – continua Fragiacomo – ringrazio l’amministrazione per l’attenzione oculata che ha nei confronti di questa realtà. Cercare il bene di tutti sia l’impegno comune». «Siamo abituati a lavorare sotto traccia come un fiume carsico – sono le parole di Nocent – vivere la povertà non vuol dire essere carenti ma ricercare nuovi equilibri ed è questo il senso comunitario che deve ricoprire e garantire la Caritas».
Fabio Capello
Ora vive a Lugano ma da tutti è ricordato come il “Tato”. Nato nel 1946, l’amministrazione comunale l’ha definito «uomo di grande personalità e leader nato». Il calciatore pierisino ha esordito nella serie A nel 1963. È stato Commissario tecnico della nazionale inglese e di quella russa. A Ferrara ha fatto parte della Società Polisportiva Ars et Labor, ha giocato nella Roma, con la Juventus e con il Milan. Ha allenato il Real Madrid e altri team calcistici. Stamattina un frammento video ha ricordato il suo goal che nel 1973 segnò la vittoria della nazionale azzurra sugli inglesi.
«Che emozione!» ha esordito durante il suo intervento nel quale ha ricordato di essere restato a Pieris fino ai 15 anni. Dopo la scuola elementare in paese, a Monfalcone ha frequentato le medie. Poi l’Istituto per Geometri a Gorizia fino al suo primo approdo a Ferrara. Capello ha ricordato con commozione la corrispondenza via lettera avuta con suo padre, maestro elementare. «Ricordo il suo abbraccio inaspettato. Mi disse: provaci! Ecco, tutta la mia vita è stato quel provaci!».
Oggi non è mancato un fiore sulla tomba di sua madre dove si è recato. Rivolgendosi ai giovani atleti presenti all’incontro, il calciatore li ha esortati dicendo: «Dovete avere coraggio e superare le difficoltà. A 18 anni mi sono operato al primo menisco e a 21 al secondo. Dovete essere onesti con voi stessi e con chi lavora con voi. Provate, create gruppo e dimostrate voglia di fare perché il singolo è esempio trainante nel gruppo». Infine, ricordando l’esperienza di allenatore nel settore giovanile, Capello ha richiamato i genitori dei giovani sportivi: «Mettete pressione senza saperlo, pensate di avere dei fenomeni. Lasciateli tranquilli. L’importante è che stiano insieme. Il futuro dipende dal talento di ognuno, lasciateli in pace!».
Foto di Fabio Bergamasco
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