Morsolin e Saullo attaccano Cisint: «Sua politica fallimentare e inefficace»

Morsolin e Saullo attaccano Cisint: «Sua politica fallimentare e inefficace»

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Morsolin e Saullo attaccano Cisint: «Sua politica fallimentare e inefficace»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 16 Gen 2025
Copertina per Morsolin e Saullo attaccano Cisint: «Sua politica fallimentare e inefficace»

I consiglieri de La Sinistra contestano l’operato su sicurezza, spese legali e ambiente. Critiche anche sul «ritornello anti Islam» e sull'aumento della Tari.

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I consiglieri di minoranza de La Sinistra per Monfalcone, Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo commentano quelli che definiscono «i risultati fallimentari della politica di Cisint». I consiglieri parlano anche di risultati di una «politica inefficace che sono evidenti a tutti, anche sui problemi che lei stessa ha identificato».

«Da un lato, c'è il tema della sicurezza e le cronache recenti mostrano una situazione ormai sfuggita di mano in città, dove per anni si è voluto impiegare i vigili urbani in situazioni non adatte al loro ruolo, di prevenzione e vicinanza alla popolazione – continuano - la maggior parte di loro ha chiesto il trasferimento altrove, un segnale di profondo malessere. Una volta, il vigile era una figura chiave di prossimità con i cittadini mentre oggi, costretti a lavorare in condizioni non idonee, molti vogliono andarsene».

«Dall'altro lato, c'è il problema dei costi – proseguono Morsolin e Saullo - le spese per cause legali con consulenti esterni hanno raggiunto il record di 156.550 euro nel 2024, contro i 25.813 euro del 2016, con un aumento di circa 506.52%. Altro che vecchie politiche! Nessun governo di centrosinistra ha mai speso tanti soldi in cause legali come quello di Cisint, senza portare a casa alcun risultato».

A tutto questo si aggiunge il tema ambientale. «Cisint ci ha condannati per i prossimi cinquant'anni ad avere una centrale a gas, un progetto che va contro ogni logica di sostenibilità e rispetto per l'ambiente – tuona Morsolin - mentre il mondo si muove verso energie rinnovabili, la nostra città viene ancorata a una soluzione obsoleta e inquinante». «Cisint cerca di distrarre la città con il suo solito ritornello sull'Islam, ma chiediamo ai cittadini cosa ha a che fare questo con l'aumento della Tari – aggiungono - abbiamo una città dove le tariffe crescono, i servizi per i minori mancano, i negozi chiudono e il futuro energetico parla la lingua del passato. Però siamo costretti, ogni giorno, a sorbirci una litania sulle religioni».

«Il tempo della vuota propaganda è finito – concludono - Cisint dimostri con i fatti di aver fatto qualcosa per questa città. Al momento i problemi di sicurezza, costi e ambiente sono ancora sul tavolo di chi domani dovrà prendersi cura della città e dei cittadini».

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