Monfalcone, si è spento Aldo Buccarella poeta appassionato delle radici locali

Monfalcone, si è spento Aldo Buccarella poeta appassionato delle radici locali

IL LUTTO

Monfalcone, si è spento Aldo Buccarella poeta appassionato delle radici locali

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 16 Nov 2024
Copertina per Monfalcone, si è spento Aldo Buccarella poeta appassionato delle radici locali

Le esequie saranno celebrate mercoledì 20 novembre alle ore 12 nella Chiesa di San Nicolò. Il grato ricordo dell'amico Lucio Gregoretti.

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Si è spento all’età di 81 anni lo scrittore monfalconese Aldo Buccarella. È stato autore di moltissime pubblicazioni e un uomo profondamente legato alla cultura locale. La notizia è arrivata alla nostra redazione nella tarda serata di ieri. Aldo lascia la moglie Marisa, il figlio Gianni con Elisa, la figlia Elena con Renato, i nipoti Alice, Luca e Martina. A tracciarne un ricordo, è il suo amico fraterno Lucio Gregoretti che lo ricorda turbato e commosso. Negli anni, il giornalista ha curato le prefazioni di alcuni dei libri di successo che Buccarella aveva scritto.

«Sono passati sessantasei anni da quando Aldo Buccarella cominciò a scrivere le sue prime poesie – racconta Gregoretti - era il 1958 e da allora ne ha scritte oltre duecento, ma soprattutto è diventato un protagonista di primo piano nel raccontare in dialetto bisiaco vicende serie, semiserie, umoristiche o profonde del nostro territorio. Ottocento quartine di satira, decine e decine di libri, articoli, migliaia di pagine di scrittura, andando a ricostruire o a creare una summa straordinaria di storie imprevedibili, computando documenti su documenti e scavando negli anfratti delle memorie e delle testimonianze di un mare da cui è stato capace di estrarre sempre nuove sorprese».

Oltre alla valorizzazione e alla promozione del bisiaco e alla riscoperta dell’ idioma locale, ricco di espressività letterarie e lessicali e alla cultura locale, Gregoretti ricorda pure che Aldo Buccarella ha dato un vasto contributo di testi e poesie, persino un prezioso dizionario, con una lunga lista di riconoscimenti e premi, mettendo in luce le radici di usanze che si perdono nel tempo. «Lo ha fatto con le Seime, che per gli antichi romani era il trapasso delle stagioni, il Satantantoni del porzel, che si richiama al patriarca degli eremiti, il Sanicalò, la festa che resiste nel tempo, San Zuan, che cade quando il sole è allo zenit rispetto all'equatore, e via narrando, compreso quel Samarc dei Bocui, di cui è stato il rianimatore con un evento popolare in "Piazza Granda" da diversi anni ogni 25 aprile».

Da non scordare poi «Il grande capitolo del Carneval monfalconese, con le canzoni e i testamenti, sior Anzoleto e la Cantada, la rivista di cui Aldo Buccarella è stato direttore dall'inizio degli anni Ottanta all'inizio degli anni Novanta, mettendo in luce le sue argute doti umoristiche». E ancora, Gregoretti fa memoria dell'appuntamento annuale imperdibile con Al Strolego Bisiàc e i suoi spettacoli a cominciare dal più noto Ridendo la Cantada e gli altri nei quali ha dato voce a due pettegole spassose, la Ceta e la Beta, al capomastro muratore Vico Francia e a Padre Mortadella, con il realismo di un’ ironia smitizzante le vicende di una comunità complicata come quella locale. Il suo lavoro poetico e letterario è stato un atto d'amore per la sua città, quella dove è nato, conservando le radici familiari legate a quella comunità laboriosa di gallipolini che qui si sono insediati fra le due guerre attratte dai cantieri».

Non mancano i riferimenti alle origini familiari. Combattente nelle trincee del Carso, dopo il primo conflitto mondiale, il padre Donato, trovò impiego allo stabilimento navale con ciò regalando alla città di Monfalcone un futuro poeta bisiaco anziché gallipolino. «Del resto – specifica ancora Gregoretti - un altro Buccarella, Francesco Saverio, è stato poeta dialettale salentino di grande talento, così come da parte di madre uno dei più rappresentativi esponenti della poesia dialettale gallipolina è stato lo zio Emilio Passeri, morto di recente novantenne. La madre, della famiglia nobile romana dei Passeri, imparentati con i Denza di Napoli, fra i quali si distinse Francesco Denza direttore della Specola vaticana nel 1890, conta negli antenati una buona dose di artisti, scrittori e poeti».

Sentendosi un “miracolato” dopo un trapianto d'organi di alcuni anni fa, Aldo Buccarella, spesso aveva rivolto il pensiero al suo donatore, con la speranza che potesse apprezzare, attraverso i suoi occhi quanto di buono stava realizzando per la propria comunità. «Ci eravamo visti alcuni giorni fa perché mi aveva chiesto un consiglio per l'ultimo libro che stava preparando lasciandomi in consegna una copia del suo manoscritto, che non dovrà andare disperso. Caro amico mio quanto mi piange il cuore in questo momento» così Gregoretti in chiusura. Il funerale sarà celebrato mercoledì 20 novembre alle ore 12 nella Chiesa di San Nicolò a Monfalcone, muovendo dall’obitorio dell’Ospedale San Polo dove gli si potrà dare l’estremo saluto dalle ore 10.

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