Monfalcone e le emergenze climatiche, il progetto per rispondere ai rischi sul confine

Monfalcone e le emergenze climatiche, il progetto per rispondere ai rischi sul confine

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Monfalcone e le emergenze climatiche, il progetto per rispondere ai rischi sul confine

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 25 Set 2024
Copertina per Monfalcone e le emergenze climatiche, il progetto per rispondere ai rischi sul confine

Il budget complessivo è di oltre 1,030 milioni di euro. Una quota di 150mila euro per il comune bisiaco, promuoverà l’attività di esercitazione transfrontaliera.

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Sviluppare piani d’azione congiunti per prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi nell’area transfrontaliera tra Italia e Slovenia. Sono in sintesi gli obiettivi principali del progetto europeo “Cross Alert” presentato stamattina in municipio a Monfalcone. La strategia di questo piano sta nel contribuire a garantire un’Europa sempre più verde andando verso un’economia basata su zero emissioni nette di carbonio. All’incontro erano presenti il vicesindaco reggente, Antonio Garritani, i rappresentanti del Comune di Aidussina, capofila del progetto, e di Postumia, il Servizio foreste e il Corpo forestale della Regione, una rappresentanza della Città metropolitana di Venezia e della società Igea Srl.

Oltre ai partner del progetto, sono coinvolti anche quelli associati: la Casa della sanità di Aidussina, l’Istituto Geodetico di Slovenia e il Gruppo di azione locale (Gal) del Carso. A tracciare sinteticamente le linee progettuali è stata la dottoressa Rada Orescanin dell’Ufficio Urp, promozione del territorio, Media e Rapporti Internazionali del Comune. Il budget complessivo per lavorare a Cross Alert – partito nello scorso aprile e che si concluderà nello stesso mese del 2026 - è di un milione e 29.893 euro di fonti derivanti dalla cooperazione transfrontaliera, mentre la quota parte a disposizione dell’ente monfalconese è di 153.500 euro.

«Si tratta di un progetto che permette di tenere in considerazione che la natura e le calamità naturali non hanno confini – sottolinea il reggente Garritani – anche se il nostro territorio si può ritenere abbastanza fortunato, la ricerca delle buone pratiche da promuovere per far fronte a disastri ed emergenze permetterà di mettere a fattor comune le energie necessarie per affrontare situazioni di bisogno che possono presentarsi».

Cosa faranno dunque Italia e Slovenia assieme? Miglioreranno la risposta dei soccorritori, apporteranno innovazioni da dare in dotazione ai primi soccorritori e favoriranno lo sviluppo di strumenti digitali a supporto della gestione delle criticità gravissime. Per la parte slovena, Aidussina e Postumia diventeranno il primo punto di soccorso dove sorgeranno delle stazioni attrezzate con sistemi di segnalazione automatizzate per le richieste di soccorso e l’invio di messaggi da far giunger alla Protezione civile. Previste anche installazioni di sistemi di rilevamento iniziale dei pericoli, sistemi di monitoraggio automatizzati, mappe interattive bilingue e software di gestione delle squadre di volontari. 

Nello specifico, per la parte italiana, Monfalcone sarà chiamata a redigere il piano d’azione transfrontaliero per la prevenzione dei disastri naturali e il supporto alla ripresa. Il Comune bisiaco curerà anche attività di formazione e promuoverà l’attività di esercitazione transfrontaliera. I partner presenti all’incontro hanno definito il progetto un’occasione di lavoro comune che rafforza la cooperazione ed è fondamentale per individuare risoluzioni comuni puntando soprattutto sulla prevenzione. Tra le idee progettuali è emersa anche quella dell’acquisto di un nuovo pickup per la squadra comunale della Protezione civile.

Saranno comunque altre le risorse finanziare da affiancare alla quota parte originaria in capo al Comune di Monfalcone. Sono infatti in fase di scrittura e programmazione altri progetti che si integreranno a quanto presentato in data odierna.

Nella foto: la gestione degli incendi sul Carso italo-sloveno nel luglio 2022

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