La visita
Il sottosegretario all’Interno Molteni a Monfalcone: «Garantire la protezione sociale»
Rassicurazioni sulla carenza di personale al Commissariato cittadino. Garritani, «dedicate tante energie per la sicurezza in città».
Prima ha incontrato il prefetto di Gorizia Ester Fedullo e il questore Luigi Di Ruscio. Giunto a Monfalcone, ha visitato il Commissariato di Polizia e interloquito con il Primo Dirigente Stefano Simonelli, poi è stato accolto in municipio dal vicesindaco reggente Antonio Garritani. Nicola Molteni, Sottosegretario di Stato all’Interno del Governo Meloni ha affrontato i temi della criminalità giovanile, dello spaccio, delle migrazioni e della protezione sociale guardando, dapprima, non solo alla complessità della città bisiaca ma a tutto il territorio della ex provincia di Gorizia che ha definito «importante per la sua collocazione geografica». Nel saluto introduttivo il reggente Garritani ha ricordato l’alta percentuale di presenza straniera in città. «In un comune piccolo ha un’incidenza importante – sono le parole di Garritani – abbiamo dedicato tante energie sul tema sicurezza per esempio implementando la videosorveglianza». Sullo stato complessivo della sicurezza in città il vicesindaco ha pure ricordato di aver illustrato la situazione in Prefettura nei giorni scorsi.
Partendo dalla modifica normativa sulla stretta ai ricongiungimenti familiari, l’ex sindaco ed europarlamentare Anna Maria Cisint ha riferito che quanto si sta realizzando attraverso il lavoro congiunto tra Ente, Forze di Polizia e Governo «consente di pensare in maniera positiva al futuro». «L’attenzione del Governo è altissima – sono le parole di Cisint – stiamo lavorando per dare delle risposte a tutela delle persone. Siamo ottimisti sul percorso di rafforzamento degli organici». Cisint ha affrontato anche il tema dell’importante presenza di stranieri e dell’impatto del tessuto industriale sulla comunità «che porta una dinamicità di presenze che creano conseguenze visibili». Da questo è emersa anche l’intenzione di ragionare su una proposta di legge sui reati ostativi affinché vengano garantite delle espulsioni dal territorio per chi commette reati «perché la sicurezza generale è superiore all’interesse soggettivo».
Prima di fare il punto specifico sulle tematiche, il sottosegretario Molteni ha citato i dati Frontex. Alcuni sembrano significativi: il -38% di ingressi illegali totali in Italia; il -48% di ingressi irregolari sul confine sloveno e il +50% di rinvii dovuti ai controlli confinari definiti «saggi ed equilibrati». L’esponente di Governo ha pure focalizzato l’attenzione in merito a sicurezza e sistema migratorio – sono più di 9mila gli stranieri in città - sulla connessione tra lavoro ed episodi irregolari, su spaccio, criminalità e disagio giovanile, reati predatori. Tutti problemi «che generano allarme sociale».
In merito a intensificazione dei controlli ordinari e straordinari sono arrivate rassicurazioni. È previsto dall’ultima Legge di Bilancio che ha stanziato le risorse per il rafforzamento degli organici in un panorama nel quale «pesano i 40mila pensionamenti degli agenti di Polizia». Oltre a questo, vanno considerati pure carenze per ulteriori 10mila agenti. Temi non estranei alla realtà monfalconese dove il locale Commissariato attende un incremento di personale. Anche su questo – senza esporsi sui tempi di attuazione - Molteni ha dato garanzie: «reclutamenti e assunzioni ci saranno».
Sulla rete dei Cpr nella quale rientra anche quello di Gradisca, questo il commento: «Non verranno smantellati ma rafforzati». Opportune valutazioni sulle Zone Rosse andranno al vaglio di prefetto e questore: «rappresentano uno strumento in più a disposizione delle Forze dell’Ordine». Confermata la stretta per il Daspo urbano.
Collegandosi a presenza islamica e rischio di situazioni di radicalismo in città - tematiche notoriamente affrontate da Cisint attraverso il suo impegno politico – Molteni ha comunicato che sono 190 i soggetti pericolosi legati al terrorismo islamico allontanati da quando il Governo Meloni è in carica. «L’obiettivo deve essere quello di rendere Monfalcone un modello di realtà integrata urbana – continua Molteni – un laboratorio di buona amministrazione e di politiche della sicurezza». «Considerare la sicurezza un costo è una sciagura, invece è un investimento» ha concluso il sottosegretario.
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