Macaron, brezel e strudel a Gorizia: mappamondo di dolci a Gusti di frontiera

Macaron, brezel e strudel a Gorizia: mappamondo di dolci a Gusti di frontiera

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Macaron, brezel e strudel a Gorizia: mappamondo di dolci a Gusti di frontiera

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 29 Set 2024
Copertina per Macaron, brezel e strudel a Gorizia: mappamondo di dolci a Gusti di frontiera

Gli stand di Gusti di frontiera offrono anche quest'anno una ricca scelta di dolci, che siano sapori mitteleuropei o prelibatezze del Mediterraneo.

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Celeste, giallo limone, rosa o lilla, la tavolozza dei macarons incanta con i suoi colori pastello. Se non fosse per la Tour Eiffel, che a Parigi s’innalza maestosa sopra i tetti mentre a Gorizia il punto più alto è il suo Castello, con lo sguardo ai tipici dolci tondi potremmo immaginarci nella capitale francese. Su corso Verdi i dolci più venduti della 19ma edizione di Gusti di Frontiera sono loro, i macaron, ma non se la cavano male nemmeno gli éclair al cioccolato o le tarte au limon. «Sono più di quindici anni che vengo a Gorizia» racconta la parigina Teresa Incera, che dirige la Boulangerie de France e gli stand del Borgo Francia incastonati fra i Dolci gusti.

«La settimana scorsa ero a Torino - illustra - la prossima saremo a Rimini. Sono vent’anni che giro l’Italia». Attraversa lo stivale da Nord a Sud e ogni anno si ferma a Milano e Bologna nelle casette di legno dei mercatini di Natale. «Vendo anche formaggio, ne abbiamo cinquanta tipi diversi, dal camembert al roquefort. Ho dieci lavoratori fissi, qui a Gorizia al momento ho anche otto studenti impiegati a servire». Molto richiesti sono poi i brezel austriaci, sia nella variante dolce che in quella tradizionale salata. «Abbiamo brezel ai semi misti, al formaggio e speck, ma anche sesamo, papavero, rosmarino e peperoncino – precisa Emma Lörinczi, di Villaco – Ne vendiamo tanti, anche se i più venduti sono quelli al formaggio e speck».

Diversi i nomi di questa specialità diffusa – oltre che in Austria - in Svizzera, Alsazia, Germania o in tutto il Nord Europa, e persino nelle città d’oltreoceano come Chicago e New York. Uno spuntino che pare essere nato fra i monaci del Seicento e poi diffusosi durante i periodi di Quaresima, la cui forma a nodo pare alludere alla Santa Trinità. «Finora sono soddisfatta – ammette Emma, abituata a girare in tutta Italia - Andiamo in tante città: da Ferrara a Cervia, o Piacenza. Io partecipo a Gusti da 11 anni, mentre la ditta in cui lavoro da molto più tempo».

Procedendo su via Diaz ci s’imbatte nello scrigno delle prelibatezze siciliane, dove la parte del leone spetta alla pasta di mandorle e ai tradizionali cannoli. «Quest’anno ci hanno dato un posto poco frequentato – lamenta Gianfranco della Sicil Salento - Siamo siciliani emigrati in Puglia. Giriamo per l’Italia, ma nel periodo di febbraio vendiamo anche in Sicilia. Ci spostiamo dal Sud al Nord Italia». Le specialità che offre Gianfranco sono torte di torrone e pasta di mandorle, ma anche pralinate a limone, all’arancia e alla fragola e torte di mandorlato al pistacchio. Bontà per tutti i gusti e palati preparati con la sapienza e le materie prime di quella che viene definita “perla del Mediterraneo”.

Ci sono poi le delizie che incrociamo poco più distante, presso la bancarella di Sergio. Che da Catania porta cannoli, cassate e brontelle, caratteristiche torte soffici al pistacchio di Bronte. «Abbiamo anche arancini senza glutine – spiega – Mentre i cannoli vengono preparati sul momento». Anche Sergio lamenta una posizione troppo defilata, e spera che il sole possa regalare alla folla l’appetito. La Sicilia originale di Sandro unisce ai sapori anche la musica di canti e balli popolari. «Sono tantissimi anni che veniamo, abbiamo tutto, dalle cassate ai cannoli alla ricotta». Oltre ai già noti arancini, compaiono le cartocciate, rustici catanesi farciti con prosciutto, mozzarella e pomodoro.

Direttamente dall’Alto Adige viene invece Diana Volosciuc, che dalla Valle Aurina porta bontà e sapori d’altri tempi. «Abbiamo portato i nostri prodotti tipici, che ancora profumano di montagna – specifica con orgoglio – Una buona parte dei prodotti è di nostra produzione artigianale». Per Tirol Event di Borgo Italia si tratta del secondo anno di presenza, con le vendite che vanno a gonfie vele soprattutto per strudel e brezel. A questi ultimi spetta lo scettro delle vendite, caratterizzati da un impasto a base di sale, farina, margarina vegetale, malto e naturalmente lievito di birra.

«Una volta preparato l’impasto, dopo che sono stati messi a forma vengono immersi nella soda caustica alimentare, che è il prodotto che gli conferisce il colore dorato – aggiunge Volosciuc – Poi vengono farciti con il formaggio, oppure con cereali misti, e cotti nel forno elettrico». Un prodotto che cuoce in una quarantina di minuti, a temperature precise. «Inizialmente a 210-220 gradi per 7-8 minuti, poi si passa a 160-170 gradi per il tempo restante – precisa - Vendiamo anche strudel classici alle mele, novità con semi di papavero e noci oltre che frutti di bosco e fragole».

«La nostra specialità - evidenzia - è il brezel farcito con speck e formaggio fuso, dove il formaggio impiegato è un prodotto genuino di malga. Poi abbiamo la variante di brezel dolci, e la torta linzer, che non può mancare su un banco che si definisce “vero Alto Adige”». Si tratta di una crostata farcita di lamponi o ribes, preparata con una base di farina di grano saraceno, granella di nocciole e la composta ai frutti di bosco.

«Siamo davvero entusiasti – rimarca – Abbiamo riscontrato un’accoglienza calorosa. I nostri prodotti hanno suscitato grande interesse, molti sono anche tornati a trovarci dallo scorso anno. Anche quest’anno, siamo già al terzo giorno, ma abbiamo avuto clienti che si sono ripresentati a fare incetta di altri prodotti». E mentre nel primo pomeriggio di ieri la festa è stata guastata dal temporale, oggi si prevede una replica con tempo soleggiato e stabile e dolcezze per tutte le età.

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