LA LETTERA
Le Mani dei lavoratori in cantiere: «orgoglio della città»
Ci scrive Luigino Francovig parlando dell’universalità del lavoro e delle mani di tutti i lavoratori che sono «orgoglio della città».
Ci scrive Luigino Francovig parlando dell’universalità del lavoro e delle mani di tutti i lavoratori che sono «orgoglio della città». S.F.
Come può essere che migliaia di lavoratori diventino il problema e non un’opportunità, questo succede a Monfalcone. Le barche, le navi passeggeri, sono l’orgoglio delle città, vengono costruite in cinque continenti, in tutta la Regione Friuli Venezia Giulia, a Monfalcone.
Queste barche, contengono le conoscenze, professionalità, esperienze, responsabilità e un lavoro di gruppo che fa il lavoro bene, a regola d’arte. Sono il risultato di un lavoro di costruzione manuale fatto da migliaia di mani che si intrecciano, di persone provenienti da decine di Paesi del mondo. Non si capisce il fine del clima pesante creato in città verso una parte di questi lavoratori, indicati come nemici.
Chiedo: quando la nave è finita ed è pronta per la consegna, sapreste riconoscere le parti della nave fatte da “noi Bisiachi” e le parti fatte da “loro nemici”? La barca, la nave, è una sola ed è fatta da tutti, il linguaggio dei lavoratori è universale. Questi lavoratori, artisti, cittadini italiani, Loro che producono la ricchezza, che sono la continuità, sono l’orgoglio della città.
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