Lettere - Anche i morti goriziani meritano rispetto

Lettere - Anche i morti goriziani meritano rispetto

La lettera

Lettere - Anche i morti goriziani meritano rispetto

Di Roberto Ponzalli • Pubblicato il 31 Dic 2024
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Ci scrive Roberto Ponzalli, padre di Romina, vittima di femminicidio a Gorizia nel 2004.

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Ci scrive Roberto Ponzalli, padre di Romina (in foto), uccisa il 4 aprile 2004, per raccontarci il proprio rammarico rispetto al mancato invito il 25 novembre scorso a Gorizia in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Ponzalli, va detto, ci aveva fatto pervenire la propria lettera qualche giorno dopo tramite don Federico Butkovic. La pubblicazione tarda, non per cecità né per pressione alcuna, è una triste dimenticanza del sottoscritto della lettera nella mole di comunicazioni quotidiane. Oggi, nel sentire Roberto telefonicamente, la decisione di pubblicare ugualmente la lettera: «Anche i morti goriziani meritano rispetto». I.B.

Lunedì 25 novembre presso il Kinemax di Gorizia si è svolta una conferenza contro la violenza sulla donna. Devo dire che non sapevo niente dell’evento. Il mattino del 25 una mia amica giornalista mi chiama per chiedere come mai non c’era la mia presenza all’evento. Cado dalle nuvole. Come invitati a intervenire c’erano i genitori di Nadia Orlando, amici legati purtroppo dalla perdita di una figlia, uccisa dal compagno. Assieme ad Antonella e Andrea abbiamo fatto parecchie riunioni e conferenze in tutto il Friuli assieme ai genitori di tante ragazze, sempre uccise dai compagni o mariti, che affermavano di voler loro bene.

Allora ho deciso di andare alla conferenza per fare un saluto. Come sempre uno strazio: ricordi che riaffiorano, che non si possono dimenticare. Quando mi vedono lasciano i loro interlocutori e mi si avvicinano piangendo e mi abbracciano. Un lungo abbraccio.

Si sono chiesti perché mai non ero presente, visto che mia figlia Romina era stata uccisa proprio a Gorizia. Dico loro che non ero stato invitato e non avevo motivo per restare. Ero venuto solo per un breve saluto. Dove non sono invitato non vado volentieri. Ci siamo salutati tra le lacrime con la promessa di rivederci alla prossima conferenza.

Ho aspettato un po’ prima di scrivere queste righe. Tutti i messaggi e le telefonate ricevute mi hanno convinto a scrivere. Ho messo da parte la rabbia, la delusione. Lo faccio da tanti anni, ma la mancanza di rispetto per mia figlia Romina e i suoi figli non la posso accettare. Anche i morti goriziani meritano rispetto. 


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