Lamù e gli altri cani eroi: la storia del cinofili del vigili del fuoco raccontata a Gorizia

Lamù e gli altri cani eroi: la storia del cinofili del vigili del fuoco raccontata a Gorizia

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Lamù e gli altri cani eroi: la storia del cinofili del vigili del fuoco raccontata a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 06 Ott 2024
Copertina per Lamù e gli altri cani eroi: la storia del cinofili del vigili del fuoco raccontata a Gorizia

Il coordinatore Andrea Leban ha condiviso storie di addestramento e soccorso, sottolineando l'importanza del legame uomo-animale nelle operazioni.

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Amici a quattro zampe, ma a volte anche veri e propri eroi. È un mondo ricco di storie, aneddoti e curiosità quello che ieri mattina è stato raccontato in sala Dora Bassi a Gorizia, nell'incontro promosso dal Comune con lo stesso Nucleo cinofilo dei vigili del fuoco e il comando provinciale di via Diacono. L’evento, guidato dal coordinatore regionale Andrea Leban, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e soprattutto bambini, interessati a conoscere da vicino il lavoro di questi cani. Lo stesso Leban era accompagnato dal suo cane Lamù, un pastore australiano che da sette anni fa parte della squadra.

Ad introdurre la mattinata è stata la vicesindaca con delega al benessere degli animali, Chiara Gatta, ricordando anche il ruolo dei volontari negli ultimi giorni di maltempo. Tornando al Nucleo cinofilo, questo ha alle spalle una storia lunga oltre 70 anni, nato ufficialmente nel 1941. Nei suoi primi tempi, i cani venivano impiegati anche per il trasporto di materiale durante gli incendi come animali da soma, ma il loro ruolo si è evoluto rapidamente, diventando cruciale nelle operazioni di ricerca e soccorso, soprattutto in seguito alla Seconda guerra mondiale. Leban ha raccontato come questa specializzazione, sebbene in un primo momento sia andata perduta, è tornata in auge negli anni 2000.

«Negli anni 2000 abbiamo recuperato l'addestramento dei cani da ricerca, e il primo grande impatto mediatico del Nucleo è stato durante il terremoto dell’Aquila nel 2009», ha ricordato Leban. Lo stesso soccoritore ha condiviso alcune delle sue esperienze personali, avendo partecipato a operazioni di soccorso in diverse regioni italiane, tra cui l’Emilia Romagna alluvionata. In Italia sono attualmente operative 180 unità dei vigili del fuoco (su 216 previste), di cui 6 nel Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di arrivare a 9 entro la fine dell’anno.

Il percorso di addestramento di un cane da ricerca è complesso e lungo circa un anno. La formazione avviene presso la scuola specializzata di Volpiano, dove i cani vengono addestrati a operare in vari scenari, dalle ricerche nei boschi a situazioni più difficili come il crollo di edifici simulati. «Uno dei momenti più delicati è l’addestramento sul campo macerie, un ambiente che riproduce uno scenario di crisi reale», ha spiegato Leban, sottolineando l’importanza di una preparazione rigorosa per garantire la sicurezza sia del cane sia degli operatori. In Europa, c'è solo un campo macerie completamente al coperto e si trova a Visco.

Uno degli aspetti più importanti, secondo Leban, è il legame di fiducia che si crea con il cane. «Tutto si basa sul rinforzo positivo. L'addestramento è un gioco continuo per loro», ha spiegato. Leban ha anche parlato di Lamù, il suo pastore australiano che si avvicina ormai all’età della pensione, fissata a 11 anni. Il cane verrà presto sostituito da un nuovo compagno, già in fase di addestramento. L’incontro di ieri si inserisce in un mese ricco di eventi dedicati agli animali. Infatti, dopo la celebrazione della Giornata degli animali il 4 ottobre, Gorizia ospiterà altri importanti appuntamenti, come la benedizione degli animali sabato 26 ottobre al Parco del Municipio, e l’open day del canile comunale domenica 27 ottobre.

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