A Gradisca d'Isonzo si riflette sulle differenze di genere grazie a 'Wasted'

A Gradisca d'Isonzo si riflette sulle differenze di genere grazie a 'Wasted'

ARTE E STEREOTIPI

A Gradisca d'Isonzo si riflette sulle differenze di genere grazie a 'Wasted'

Di redazione • Pubblicato il 14 Gen 2025
Copertina per A Gradisca d'Isonzo si riflette sulle differenze di genere grazie a 'Wasted'

Ospitata a Casa Maccari dal 1 febbraio al 30 marzo, la rassegna prevede una live performance e una mostra per proporre i temi degli stereotipi.

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Tempo di lettura 4 minuti

Ritorna, con due mostre a Gradisca d’Isonzo e a Trieste, “Wasted” la rassegna artistica che mette in discussione gli stereotipi e le narrazioni sulla questione femminile attraverso la sensibilità e la potenza espressiva di artiste internazionali contemporanee. Dal 18 gennaio al 2 febbraio l’evento si terrà nel capoluogo giuliano per poi, dal 1 febbraio al 30 marzo, spostarsi a Gradisca d’Isonzo.

Focus del progetto è un confronto sui temi caldi della questione di genere, rintracciando sentieri e collegamenti tra lo spreco della competenza femminile e di quella naturale, problematizzando, ipotizzando antidoti e nuove chiavi di lettura ai fenomeni che hanno contraddistinto la disparità di genere. Protagoniste del progetto sono artiste internazionali, le cui opere e performance interrogano il pubblico su stereotipi, iconografie e narrazioni storiche che ancora oggi contribuiscono a circoscrivere le donne a ruoli di marginalità.

Il progetto è realizzato dal Comune di Gradisca d’Isonzo con il contributo del Comune di Trieste, in collaborazione con IoDeposito Ets e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Proprio Gradisca d’Isonzo negli anni si è affermata come un punto di riferimento per l’arte e la cultura contemporanea in regione grazie alla presenza della Galleria Regionale Luigi Spazzapan e del Polo Culturale di Casa Maccari, strutture cui si affianca un ricco calendario di rassegne, festival e iniziative culturali che riflettono le urgenze del presente, ponendo spesso l’attenzione su temi cruciali.

Organizzata in luoghi simbolo dell’area transfrontaliera giuliana, “Wasted” non si limita a esporre opere d’arte contemporanea, ma crea un percorso critico per stimolare riflessioni collettive su come superare le disparità di genere, ridurre gli sprechi – umani e ambientali – e immaginare nuovi modelli di convivenza tra uomo, donna e natura. Tutti gli eventi e le attività sono a ingresso gratuito. Per partecipare ai workshop e alle performance, è necessario prenotarsi inviando una mail a prenotazioni@iodeposito.org.

Per gli eventi di Gradisca d’Isonzo, sabato 1 febbraio alle 11.00, si terrà l’opening e la live performance con protagonista Abïgail Sia. Partendo dal Polo Culturale di Casa Maccari, l’artista si aggirerà per la città avvolta in una pellicola di plastica. L’imballo irrigidisce i suoi movimenti e la caratterizza per il fatto di essere oggettualizzata e degradabile: una rappresentazione concreta di tutti quegli agenti che ostano al libertà di movimento della donna. L’azione è una “mise en forme” del pregiudizio, rappresentato dall’involucro che avvolge l’artista e che la accompagna, stringendo movimento e respiro.
La performance inaugura la mostra a Gradisca d’Isonzo e i partecipanti saranno invitati a prendere parte a un rilassato e informale talk con l’artista durante il brindisi di inaugurazione, per scambiarsi impressioni e riflessioni. La partecipazione è libera, ma su prenotazione alla mail prenotazioni@iodeposito.org.

La mostra, ospitata in Casa Maccari, si snoda invece attraverso quattro capitoli concettuali, ciascuno dedicato a una dimensione cruciale del rapporto tra donne, natura e società. Le opere esplorano, con sguardi audaci e innovativi, la marginalizzazione delle competenze femminili, la rappresentazione del corpo come oggetto, e il legame tra colonialismo e subalternità femminile. Il primo capitolo analizza come le pratiche patriarcali abbiano sminuito le conoscenze femminili legate all’empatia e alla comprensione del mondo naturale. Le installazioni di Beatrice Achille e Zosia Zoltkowski offrono nuovi linguaggi di conoscenza, attraverso la corporeità e la memoria storica.

Il secondo capitolo si concentra sullo “sguardo maschile” e la rappresentazione del femminile: ripensando modelli iconografici come quello della natura morta e del nudo femminile, opere come quella di Holly Timpener e Marta Lodola ribaltano lo stereotipo del corpo oggettualizzato, proponendo nuove prospettive visive ed emotive. Il terzo capitolo mette in luce l’impatto della società sessista sulla presenza femminile nello spazio pubblico, con opere che denunciano limitazioni fisiche ed espressive. Il video “Freedom of Speech” di Sarah Maple esplora il conflitto tra il diritto di parola e la sopraffazione corporea. L’ultimo capitolo affronta l’intersezione tra genere e colonialismo: le performance di Abigaïl Sia, evocative e simboliche, raccontano l’esperienza delle donne razzializzate attraverso il linguaggio del corpo, ingaggiando i fruitori sul suolo della città.

Oltre alla mostra, “Wasted” offre visite guidate e workshop dedicati a educatori e operatori culturali. Inoltre, la mostra collega le sue attività a laboratori creativi e pratici sui temi di interesse dell’esposizione appositamente studiati per ragazzi di età 10+ da arteterapeute e educatrici presso la Scuola Secondaria di Gradisca d’Isonzo dell’I.C. della Torre-Verni, gli Spazi Aggregativi di Fogliano Redipuglia e di Mariano del Friuli e il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi di Romans d’Isonzo, al Polo Culturale di Casa Maccari. Un ultimo appuntamento è quello con “Covered”, performance di Marta Lodola, che si terrà mercoledì 12 marzo in Carinarnica, Erjavčeva 53, a Nova Gorica: sarà una giornata di visite guidate gratuite bilingui, dedicate alla video-opera dell'artista. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sui singoli eventi su www.bsidewar.org. 

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