Gorizia piange monsignor Giuseppe Baldas, una vita spesa per le missioni

Gorizia piange monsignor Giuseppe Baldas, una vita spesa per le missioni

IL LUTTO

Gorizia piange monsignor Giuseppe Baldas, una vita spesa per le missioni

Di redazione • Pubblicato il 31 Ott 2024
Copertina per Gorizia piange monsignor Giuseppe Baldas, una vita spesa per le missioni

Classe 1941, era nato a San Martino di Terzo. Ha tenuto viva la collaborazione con le chiese in Costa d’Avorio e in Romania.

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È morto stamattina all’ospedale di Gorizia monsignor Giuseppe Baldas, volto noto dell’arcidiocesi di Gorizia e per anni responsabile del centro missionario diocesano.
Giuseppe Baldas era nato a San Martino di Terzo il 20 marzo 1941 ultimogenito di quattro fratelli. Nella sua formazione umana e spirituale fu fondamentale la figura di don Giosuè Salomone, allora parroco del paese. Nel 1952 entrò nel Seminario di Gorizia e ricevette l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1965 nella basilica di Aquileia dalle mani dell’arcivescovo mons. Andrea Pangrazio. Nominato Assistente diocesano della Giac nel 1966, ricoprì il servizio di Segretario degli arcivescovi Pangrazio e Cocolin, nel 1970 venne nominato Vicario adiutore prima (1970) e parroco poi (1974) di Aiello.

Nel 1978 mons. Cocolin gli affidò la responsabilità dell’Ufficio (poi divenuto Centro) missionario diocesano (di cui era Segretario già da oltre dieci anni) e della Pastorale missionaria nominandolo contemporaneamente Vicario parrocchiale in S. Ignazio a Gorizia: per tanti anni ha celebrato la messa quotidiana con i fedeli della chiesa di S. Antonio. Dal 2018 era collaboratore pastorale nell’UP “Porta aperta” di Gorizia.

Nel 1994 ottenne la nomina a Cappellano di Sua Santità da San Giovanni Paolo II.

Sotto la sua guida (1978 – 2013) il Centro missionario ha sviluppato numerosi progetti e sostenuto numerose realizzazioni delle Chiese locali specialmente in Costa d’Avorio ma anche in tanti altri Paesi in tutto il mondo. Nel 1970 accompagnò l’arcivescovo Cocolin nel viaggio in Costa d’Avorio durante il quale fu benedetto ed inaugurato il lebbrosario di Manikrò: fu il primo di una serie di tanti viaggi nei luoghi dove operavano i sacerdoti Fidei Donum dell’Arcidiocesi ma anche i religiosi e le religiose originari dell’Isontino. Grazie al suo impegno, in tutte le parrocchie della diocesi sorsero Gruppi missionari la cui preghiera ed attività sostenevano instancabilmente le iniziative promosse dal Centro missionario.

La sua è stata una vita interamente dedicata all’evangelizzazione, costruendo ponti fra la Chiesa di Gorizia e tante Chiese in tutto il mondo, raccogliendo l’eredità della Chiesa Madre di Aquileia che portò il Vangelo alle popolazioni dei territori dell’Europa centrale nei primi secoli del Cristianesimo.

Il 5 gennaio 2006 ricevette a Tarcento il “Premio Epifania” per il suo apostolato a favore degli ultimi e il 4 dicembre 2010 a Buja il “Premio Nadâl Furlan” per il suo impegno come Direttore del Centro missionario.

Dal 2014 era stato nominato “Incaricato per le opere di Evangelizzazione con la Chiesa di Jasi in Romania” proseguendo in questo modo i legami stabiliti con le Chiese di quel Paese in ottica missionaria.

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