Franco compie 90 anni, la festa per l'anima degli alpini di Fogliano e Sagrado

Franco compie 90 anni, la festa per l'anima degli alpini di Fogliano e Sagrado

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Franco compie 90 anni, la festa per l'anima degli alpini di Fogliano e Sagrado

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 30 Set 2024
Copertina per Franco compie 90 anni, la festa per l'anima degli alpini di Fogliano e Sagrado

Alpino «tutto d’un pezzo», ha sempre amato la montagna tanto da effettuare per anni lunghe scalate con gli amici. Domenica la festa con le penne nere.

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Si può dire sia stata una grande festa quella che ieri, domenica 29 settembre, ha visto protagonista Renzo Demarchi detto “Franco” che, per i suoi 90 anni, è stato festeggiato dal gruppo alpini “G. Piagno” di Fogliano Redipuglia. Gruppo che non raccoglie attorno a sé alpini foglianini ma anche sagradini. Ecco che, dunque, per il Demarchi, nato nel 1934 a Fogliano ma che ha sempre vissuto a Sagrado, la festa è stata d’obbligo.

Alpino «tutto d’un pezzo», come lo definisce il capogruppo Davide Luciani, ha sempre amato la montagna tanto da effettuare per anni lunghe scalate con gli amici, soprannominati “Le cavre del Carso”, ma anche il proprio lavoro da cantierino. Demarchi è sempre stato parte integrante del locale gruppo alpini fin dalla sua fondazione, inserito dall’amico Ucio Vittori.

Centinaia, come detto, le scalate con gli amici sulle montagne dell’alta Italia: ad accompagnarlo, spesso, l’amata moglie Gigliana assieme alle figlie Luisa e Laura. Tra le imprese da ricordare quella del 1983 con la scalata allo Jôf Fuart con, in spalla, una Madonna in pietra ritrovata tra le macerie del terremoto e restaurata. Tra i presenti l’amico di una vita, Ernesto Zorzi, e lo stesso Ucio Vittori che era artista e capogruppo.
Ma tra le peculiarità del Demarchi anche la capacità di trasformare il proprio lavoro in arte: dopo un periodo all’officina Delbello, aveva lavorato in cantiere a Monfalcone con il ferro battuto.

Dopo la pensione si era deciso a non far cadere nel vuoto la propria arte creando capolavori con i materiali di risulta della Grande Guerra: vari suoi lavori sono a tutt’oggi conservati in numerose abitazioni private ma anche in musei ed edifici pubblici. Domenica la festa, con la santa messa officiata da don Giovanni Sponton, suo grande amico, nella chiesa parrocchiale di Sagrado cui è seguito il pranzo con gli amici penne nere e non solo. Il Grazie a Franco è arrivato in primis dal capogruppo, che ha rimarcato come lui ci sia stato «anche in occasioni difficili quando ha espresso il forte desiderio che l’attuale direttivo rimanesse in carica consentendo la seppur faticosa continuazione del Gruppo».

Luciani sottolinea anche come «giovani ce ne siano, nel gruppo, ma tutti sono estremamente impegnati. Franco è una colonna del nostro gruppo, basti citare che per la nuova sede a Fogliano il palo della bandiera era troppo alto e si è messo lui a tagliarlo e saldarlo».

Foto Fabio Bergamasco

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