Fondo vittime amianto, Bullian e Moretti contro le modifiche: «Un mostro giuridico»

Fondo vittime amianto, Bullian e Moretti contro le modifiche: «Un mostro giuridico»

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Fondo vittime amianto, Bullian e Moretti contro le modifiche: «Un mostro giuridico»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 19 Set 2024
Copertina per Fondo vittime amianto, Bullian e Moretti contro le modifiche: «Un mostro giuridico»

Per i consiglieri «si mette una pietra tombale sui correttivi necessari» e attaccano l'ex sindaca Cisint: «Da mesi assistiamo a un balbettio imbarazzante».

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Secondo i consiglieri regionali Enrico Bullian e Diego Moretti, di Patto per l’Autonomia Civica Fvg e del Pd, «rischia di passare sotto silenzio il nuovo vergognoso decreto interministeriale del 16 luglio scorso sul sedicente Fondo vittime amianto riferito già al decreto Legge di marzo 2023». I due esponenti del centrosinistra definiscono così il decreto sottoscritto dai ministri Calderone e Giorgetti, «peggiorativo rispetto al precedente del 5 dicembre 2023», in particolare guardando alla situazione di Monfalcone.

Tra le ragioni esplicate emerge il fatto che il documento «non tiene minimamente in considerazione le numerose critiche che erano arrivate da sindacati e associazioni delle vittime, in particolare sulla possibilità per le società partecipate pubbliche della cantieristica navale di accedere a queste risorse». È un cortocircuito clamoroso che continui a beneficiare del Fondo l’azienda responsabile delle patologie, nei casi già sentenziati dai Tribunali e in quelli oggetto di transazione stragiudiziale».

«Uno scandalo – affondano ancora Bullian e Moretti - crediamo vadano evitati questi provvedimenti ultra settoriali, mentre le tutele devono valere per tutte le vittime di qualunque comparto produttivo, non per le aziende». Con il nuovo decreto si interviene direttamente per l’intero triennio 2024-2026, «evitando così altri passaggi parlamentari e perfino ministeriali, rimandando esclusivamente al bando annuale che sarà gestito da Inail, per complessivi, contando anche il 2023, 80 milioni di euro per quattro anni».

Poi una ulteriore considerazione, definita «una novità apparentemente migliorativa». «Si estende la possibilità di richiedere i risarcimenti anche per i lavoratori dell’appalto – specificano - ciò si tradurrà di fatto in maggiori risorse che Fincantieri potrà ottenere attraverso questo fondo». Questa possibilità si introduce per il triennio 2024-2026, «ma, attraverso lo specifico articolo 7, addirittura si rettifica il decreto del 5 dicembre 2023, quindi si interviene sul bando riferibile alle risorse 2023, che incredibilmente non sono ancora state erogate» riferiscono i consiglieri.

Infine, arrivano le annotazioni sulle tabelle allegate con il valore degli indennizzi. «Come degna conclusione di questo mostro giuridico, si innalzano le soglie risarcitorie. Anche questo significherà di fatto che a Fincantieri potranno essere riconosciuti risarcimenti maggiori per ciascun lavoratore o erede» così gli esponenti di minoranza che forniscono un esempio per comprendere cosa succederà. Supponendo che un lavoratore abbia un’invalidità che va dall’81 al 100% si passa, ad esempio, da un massimo risarcibile di 231.750 euro a 260mila euro, mentre nel caso di tre o più eredi si passa da 235.550 euro a 329.770 euro che l’azienda può ottenere come rimborso massimo del risarcimento dovuto.

«È questa la maniera corretta di gestire i fondi pubblici, socializzando i costi che le aziende pubbliche devono affrontare per colpe riconosciute dai Tribunali nella gestione della sicurezza e salute dei lavoratori? - domandano - è triste sentire l’ex sindaca di Monfalcone strillare contro i poteri forti e la stampa internazionale che si occupano del cricket e dei cittadini di origine straniera, mentre sui Decreti Amianto di questi ultimi mesi dall’amministrazione comunale assistiamo a un balbettio imbarazzante. Su queste decine di milioni di euro che verranno trasferite dallo Stato a Fincantieri non ha niente da dire?».

«Con amarezza dobbiamo constatare che la mozione unitaria approvata dal Consiglio regionale del Fvg di cui siamo stati promotori non ha sortito alcun effetto a livello romano. Nonostante gli appelli al presidente Fedriga non abbiano ancora portato ad alcun risultato, ribadiamo l’invito ad assumere la regia della questione, affinché la Regione coordini il tavolo che Fincantieri e le associazioni delle vittime hanno costituito a luglio, con l’obiettivo di destinare queste risorse alla ricerca sul mesotelioma e alla gestione delle malattie da amianto. Un’ultima domanda: dov’erano i parlamentari di maggioranza del Fvg e dell’Isontino mentre questo scempio veniva perpetrato per la seconda volta, in una versione peggiorata, e ora cosa ne pensano?» così in chiusura Bullian e Moretti.

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