Flessibilità del lavoro in cantiere a Portorosega, le condizioni dei sindacati all'Authority

Flessibilità del lavoro in cantiere a Portorosega, le condizioni dei sindacati all'Authority

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Flessibilità del lavoro in cantiere a Portorosega, le condizioni dei sindacati all'Authority

Di REDAZIONE • Pubblicato il 20 Set 2024
Copertina per Flessibilità del lavoro in cantiere a Portorosega, le condizioni dei sindacati all'Authority

Al tavolo sono state affrontate le numerose problematiche che interessano gli operai del porto: «Flessibilità secondo gli accordi collettivi».

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Si è tenuto oggi (venerdì 20 settembre) - su richiesta delle sigle Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – un incontro ospitato in Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale per discutere delle criticità legate al Porto di Monfalcone. A riferirlo è un comunicato emanato dai sindacati proponenti. Durante la riunione sono emerse numerose problematiche che coinvolgono i lavoratori dipendenti delle imprese concessionarie operanti all'interno del porto, con particolare riferimento alla sicurezza, all’illuminazione, allo stato delle banchine, alla viabilità e alle consuetudini operative del porto stesso.

Nel corso del confronto, il xommissario Vittorio Torbianelli ha manifestato piena disponibilità da parte dell’Autorità a risolvere con tempestività le questioni ancora aperte. In particolare, è stato sottolineato che alcuni aspetti, come l'illuminazione e la viabilità, sono già in fase di risoluzione, mentre altre problematiche sono attualmente in fase di realizzazione. Nel dibattito è stato fatto presente che molti degli attuali lavoratori “storici” del porto sono coloro che, iniziando come giovani operai, hanno vissuto le trasformazioni del porto di Monfalcone.

«Questi lavoratori hanno contribuito alla continuità dell’attività portuale durante un periodo critico – si legge nel comunicato stampa - quando la Compagnia Scarl rischiava la chiusura. In seguito, questi stessi lavoratori hanno assistito al passaggio alla nuova compagnia portuale, un'azienda che, nel perseguire una maggiore produttività, ha introdotto un sistema di gestione diametralmente opposto rispetto a quello basato sulla socialità e sul rispetto delle professionalità, che caratterizzava i primi anni di lavoro in porto».

«Oggi, consapevoli del cambiamento che il lavoro portuale ha subito e della crescita delle imprese – continuano i rappresentanti sindacali - assistiamo alla trasformazione di abitudini consolidate in nome della produttività, spesso a discapito del riconoscimento delle competenze e dell’impegno dei lavoratori. Nonostante ciò, viene costantemente richiesto un livello di flessibilità che, come organizzazioni sindacali, siamo pronti a offrire nei limiti previsti dal contratto nazionale, ma che deve essere concordato tra le parti, come stabilito dagli accordi collettivi».

«Ci auspichiamo che il confronto possa portare a una conclusione positiva per tutti i soggetti coinvolti. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti del Friuli Venezia Giulia si impegneranno a lavorare insieme alle altre organizzazioni firmatarie affinché questi incontri vengano calendarizzati mensilmente, compatibilmente con gli impegni delle parti. L’obiettivo comune è di riportare il porto di Monfalcone al centro del panorama internazionale e garantire il giusto riconoscimento ai suoi lavoratori».

Foto d'archivio

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