Cresce l'Urologia di Gorizia: 16mila visite all'anno, donato un nuovo ecografo

Cresce l'Urologia di Gorizia: 16mila visite all'anno, donato un nuovo ecografo

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Cresce l'Urologia di Gorizia: 16mila visite all'anno, donato un nuovo ecografo

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Lug 2024
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La donazione della Cassa rurale Fvg. Si amplia la dotazione del reparto, presentando i dati degli ultimi cinque anni: +30% circa di attività ambulatoriale.

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È già a disposizione dell’ospedale, pronto per essere utilizzato per potenziare così il reparto di Urologia. È stato presentato questa mattina il nuovo ecografo donato dalla Cassa di risparmio Fvg all’ospedale di Gorizia, il cui nome preciso è EcoColorDoppler Esaote My-Lab X75. Un investimento importante, attorno ai 30mila euro, da parte dell’istituto di credito arrivato dopo un confronto tra il suo presidente Tiziano Portelli e il direttore della struttura complessa, Fabio Vianello: «Ho subito capito la sua capacità e il suo grande sapere» così Portelli riferito al medico.

L’acquisto dello strumento, caldeggiato anche dagli infermieri, arriva in un contesto dove l’Urologia ha già visto un incremento dell’attività grazie al robot Da Vinci presente da tempo al San Giovanni di Dio. Da quest’anno, l’apparecchiatura - necessaria per interventi di microprecisione - è stata acquistata dall’Azienda sanitaria, dando piena garanzia ai professionisti di poterne usufruire. Oltre a questo, c’è anche l’altro ecografo già presente e più strutturato, dotato anche di funzione Fusion, con cui vengono eseguite le biopsie prostatiche.

Viste le dimensioni e la presenza di un’antenna gps per la diffusione delle immagini, quest’ultimo strumento è più delicato e difficile da essere spostato. Il nuovo arrivo, invece, è più agevole da muovere e con esso ci si potrà concentrare sulle attività in sala operatoria, in particolare per le asportazioni chirurgiche di grossi calcoli o tumori renali. L’ecografo già presente, invece, rimarrà principalmente fisso per le attività ambulatoriali, utile in particolare per svolgere biopsie che rappresentano anche le uniche prestazioni non aumentate in questi cinque anni.

Per l’occasione, Vianello ha infatti presentato una veloce relazione sull’attività del reparto sotto la sua direzione, essendo arrivato a metà 2018: «Siamo passati da 12mila attività ambulatoriali nel 2019 alle 16mila attuali. Anche durante il Covid non abbiamo avuto alcun calo». Per quanto riguarda le biopsie prostatiche, queste sono scese poiché si è passati dal metodo ‘alla cieca’ a quello fusion, assicurando una migliore precisione. Gli interventi chirurgici, inoltre, sono saliti da 887 a 1074, con il medico che vede nella presenza del robot un elemento di attrazione per molti pazienti.

Sul lato pratico, con questa novità «un terzo delle visite sarà accompagnato dall’ecografo quando prima erano solo manuali». Ha quindi ricordato anche il recente passato dell’Urologia, quando bisogna capire quale sarebbe stato il suo destino: puntare in alto o perdere terreno. «Le nostre richieste sono state soddisfatte - ha rilevato, guardando il direttore generale Antonio Poggiana e l’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi - passando da 6 a 11 medici. Non c’è stato un grosso aumento di infermieri, ma sono ormai merce rara». Questi al momento sono cinque, a cui si aggiunge un segretario e si attende anche l’arrivo di un archivista.

«La sonda ecografica - ha rimarcato - è diventata come una terza mano dell'urologo, che gli consente di valutare organi altrimenti difficilmente indagabili con la sola semeiotica tradizionale (reni, vescica e prostata) e di dare informazioni dettagliate in caso di sospetto alla obiettività anche in quelli facilmente esplorabili (come i testicoli)». L’accordo raggiunto con la Cassa rurale è stato salutato con entusiasmo dallo stesso Poggiana e dall’assessore al welfare di Gorizia, Silvana Romano, la quale ha sottolineato che «qui è stato creato un reparto d’eccellenza per la regione a livello nazionale».

In cinque anni dal 2019 al 2014 il reparto, che ha una dotazione letti di 19+2 posti in struttura dipartimentale, ha registrato un +30 per cento circa di attività ambulatoriale. Anche l'attività chirurgica, sia oncologica che endoscopica, ha dati tutti in aumento: basti il raffronto generale tra gli 887 interventi del 2018 e i 1087 del 2023. Dal 2021 sono state acquisite 683 biopsie fusion. Nel suo lungo e articolato intervento, Riccardi ha rimarcato come «la storia che parte nel 2018 nel reparto di Urologia di Gorizia è un esempio di successo».

«L’obiettivo cinque anni fa - ha rimarcato - era quello di farlo diventare un centro di eccellenza e i dati illustrati oggi dimostrano che è così. Investimenti importanti hanno portato a questo risultato che dà ragione a un percorso prospettico e caratterizzato da senso di responsabilità». Sottolineando l’intesa pubblico-privato per l’acquisto di questo strumento, ha evidenziato che «quando si deve affrontare il tema della concentrazione e della razionalizzazione, dovuto non solo a più limitate risorse economiche ma soprattutto a scarsa disponibilità di capitale umano, questo è un percorso modello».cold-smooth-tasty

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