Cresce la vegetazione a bordo strada, minoranza incalza a Savogna d'Isonzo

Cresce la vegetazione a bordo strada, minoranza incalza a Savogna d'Isonzo

botta e risposta

Cresce la vegetazione a bordo strada, minoranza incalza a Savogna d'Isonzo

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 19 Lug 2024
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L'opposizione punta il dito sullo stato delle vetegazione e sulla prevenzione anti-incendi, il sindaco Pisk: «Nostri operai stanno già risolvendo».

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Non c’è pace, fra i pini e lo scotano del Carso. Dopo gli incendi del 2022, si guarda con apprensione alle fiamme divampate sul monte Trstelj - poco distante in linea d’aria da Gorizia - ormai domate dagli oltre 400 vigili del fuoco sloveni. Proprio questo lunedì, durante il consiglio comunale di Savogna d’Isonzo, l’opposizione aveva manifestato al sindaco Luca Pisk le proprie perplessità in merito all’eccessivo proliferare della vegetazione, principalmente di ostacolo alla viabilità automobilistica. «Lo sfalcio del verde è una questione complessa, in quanto vi sono moltissime aree da seguire, e non tutte sono di competenza comunale», osserva la consigliera Martina Fajt

«Siamo consapevoli - prosegue l'esponente dei minoranza - della rapidità con cui erba e arbusti crescano in questo periodo dell’anno, e di come vi siano aree che necessitino di opere di sfalcio urgenti, soprattutto in prossimità di incroci, rotonde e bordi stradali, comportando un rischio maggiore per la circolazione, mettendo a repentaglio l’incolumità di quanti vi transitano». Un contenimento paesaggistico che nel rispetto della biodiversità della flora si prefigga anche il monitoraggio delle strade tagliafuoco nelle diverse frazioni di Savogna. «Per fortuna l’incendio sembra sotto controllo – interviene il capogruppo di minoranza Kristian Tommasi – ma la nostra consigliera Visintin ha discusso con il sindaco in merito a un’eventuale allerta».

Una situazione che va a sommarsi al problema «dell’altezza raggiunta dall’erba, che oltre a essere visivamente spiacevole, rappresenta un pericolo perché limita la visibilità su parecchi punti critici. Come nel caso della rotonda di Gabria in ingresso e in uscita dal Vallone, oppure lo stop in via Stradalta per immettersi su via Fratelli Rusjan, oppure la strada che da San Michele s’inerpica verso il monte San Michele». Attraverso l’interrogazione rivolta al sindaco e all’assessore competente, è stato quindi richiesto un approfondimento relativo al piano di sfalcio, al numero degli sfalci da effettuare annualmente con relative modalità di attuazione e all’eventuale necessità di rivalutazione degli stessi, in considerazione delle attrezzature acquistate negli scorsi anni.

Fajt si è poi informata in merito alla possibilità di comunicare con gli enti gestori delle aree di competenza non comunale, segnalando come prioritarie le zone che comportano situazioni di pericolo. «Anche gli alberi e gli arbusti nelle vicinanze dei cimiteri oltrepassano la soglia della decenza – rimarca invece il consigliere Tommasi – In alcuni casi superano il muro di cinta, come accade per il cimitero di Gabria». Una situazione «poco decorosa e rispettosa», che va ad aggiungersi all’aumentato rischio in caso di ulteriori incendi sul Carso. «Il problema – prosegue - è che sostanzialmente da due anni a questa parte nessuno si è fatto carico di ripulire oppure rendere agibili e transitabili le strade tagliafuoco».

«Martedì scorso, a San Michele, si è tenuto un incontro incentrato sull’utilizzazione boschiva post-incendio, attraverso il quale abbiamo compreso molti aspetti che finora non sono stati forniti in maniera corretta da parte dell’amministrazione, nonostante i molteplici interpelli fatti. Quindi esortiamo ancora una volta il Comune ad attivarsi per individuare una soluzione a quest’annoso problema». Sulla questione il primo cittadino – che ha dovuto affrontare di petto la problematica degli incendi proprio due anni fa - si dichiara ben conscio.

«Sappiamo già di questi problemi - così Pisk - abbiamo contattato l’Edr e l’Anas. La situazione quest’anno è particolarmente delicata, perché ha piovuto molto e il caldo ha favorito il lavoro di Madre Natura. Monitoriamo costantemente il territorio, e siamo ben consapevoli delle problematiche. La giunta e i nostri consiglieri lavorano costantemente sul territorio, e anche la cittadinanza viene informata. Abbiamo scritto, siamo in attesa di un intervento». Anche per la situazione dell’accumulo al di sotto del ponte ferroviario è stato richiesto un intervento - per il quale il sindaco ha informato lo stesso prefetto - così da prevenire o monitorare eventuali esondazioni in caso di piogge intense.

«Quello che è di nostra competenza verrà fatto in questi giorni. I nostri operai stanno già risolvendo, ma avendo venti chilometri di strade e soltanto due operai, non è possibile risolvere in tempi brevi. Mentre per il rischio di incendi siamo in attesa ricevere informazioni da parte della Forestale, che sta valutando il da farsi insieme alla Regione e prosegue l’iter relativo all’assunzione di personale per il suo potenziamento. Alcuni lavori sono stati già effettuati, come i muretti costruiti lungo la via che conduce a Trieste». cold-smooth-tasty

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