Il corteo pro-Palestina supera il confine a Gorizia, «sosteniamo la loro resistenza»

Il corteo pro-Palestina supera il confine a Gorizia, «sosteniamo la loro resistenza»

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Il corteo pro-Palestina supera il confine a Gorizia, «sosteniamo la loro resistenza»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 19 Set 2024
Copertina per Il corteo pro-Palestina supera il confine a Gorizia, «sosteniamo la loro resistenza»

Sabato pomeriggio la partenza del corteo che arriverà fino in centro a Nova Gorica. Dito puntato verso le scelte dei governi di Roma, Lubiana e Ue.

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Erano scesi in strada a Gorizia già a metà giugno per chiedere lo stop alla guerra e il cessate il fuoco in Palestina. Quel corteo che si era esteso dal Parco della Rimembranza a piazza Vittoria ora proseguirà idealmente, arrivando fino in centro a Nova Gorica. Questa mattina, è stata presentata la manifestazione che si terrà sabato 21 settembre nel pomeriggio, organizzata da numerose realtà legate al mondo della sinistra, comunità femminista, Lgbtq+ e fronti pro-palestinesi. Il tutto è stato illustrato nella Casa del popolo di piazza Tommaseo.

A coordinare le attività saranno, oltre alla stessa Casa del popolo, anche il Fronte della gioventù comunista, l’Anpi di Piedimonte, l’associazione Salaam Ragazzi dell’olivo di Trieste e la Gibanje za pravice Palestincev. «Questa manifestazione - ha raccontato Ennio Francavilla dell’Anpi di Piedimonte - non nasce dal nulla ma è la continuazione di un percorso iniziato insieme a queste associazioni. A novembre c’è stato un controdibattito in Casa del popolo e una raccolta fondi per le associazioni benefiche a Gaza, poi una rassegna di film palestinesi».

Quindi è arrivato il corteo in città «e da lì è nata l’idea di fare qualcosa di più», ha rimarcato l’organizzatore. Il programma vede l’inizio del concentramento dei partecipanti alle 16.30 all’ombra della chiesa di Sant’Ignazio, per poi partire alle 17 in direzione di via Carducci. Da qui su proseguirà per piazza De Amicis, via Pellico, piazzale Medaglie d’oro e via del San Gabriele. Attraversato il valico, i partecipanti proseguiranno lungo Erjavčeva ulica (non più in strada bensì sul marciapiede) fino a giungere in piazza Bevk.

Nella città slovena, si alterneranno gli interventi dei partecipanti, a partire da un rappresentante per ognuna delle quasi cinquanta realtà che hanno aderito. Inoltre, chiunque vorrà potrà prendere la parola al microfono. L’appuntamento, comunque, sarà «il punto un percorso che andrà avanti» come assicurato dalla presidente di Salaam Ragazzi, Lorella Bucci. La stessa ha indicato anche i tre punti che vengono chiesti, così come fatto a giugno: la fine dell’occupazione israeliana, il cessate il fuoco e lo stop al genocidio palestinese.

La scelta di camminare tra le due Gorizie si lega all’avvicinarsi della Capitale europea della cultura 2025: «Cultura è ribadire il diritto internazionale» ancora Bucci, ricordando la sentenza di luglio della Corte internazionale di giustizia contro l’occupazione di Gaza e la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu, giunta ieri, che chiede anch’essa la fine dell’occupazione entro 12 mesi. «Israele non è una democrazia - ha incalzato Bucci - non è uno Stato di diritto ma di privilegi, dove i palestinesi non hanno gli stessi diritti degli altri cittadini».

A nome del Fonte della gioventù comunista, Noemi Carlino ha puntato il dito anche verso l’Italia «complice del genocidio» con le sue politiche, vedendo nel «legame autentico tra Gorizia e Nova Gorica la sintesi perfetta degli ideali che ci spingono ad agire». Lo stesso Francavilla ha rimarcato come sia «ignobile che attenzione dei governi italiano, sloveno e l’Unione europea si sia ridotta al silenzio. Non c'è più nemmeno il mantra dei due Stati per due popoli, l’Ue sembra rassegnata a ciò che Israele deciderà di farne della Palestina».

Ha poi guardato alla città: «A Gorizia è già difficile tenere vivo il ricordo della nostra Resistenza nostra, figuriamoci sostenere quella di altri. Da noi è in atto un cortocircuito: l'associazione Amici di Israele continua a celebrare la Giornata della memoria insieme alla giunta comunale, che esattamente una settimana prima da anni accoglie in Comune la X Mas, che collaborava con i nazisti anche per rastrellare gli ebrei».

«Questo è quello che in qualche modo hanno voluto i governi italiano e sloveno» ancora l’esponente dell’Associazione partigiani, evidenziando il fatto che 45mila bambini di 6 anni nella Striscia sono impegnati ad aiutare i feriti e non possono andare a scuola, secondo i numeri dell’Unicef. A ricordare alcune delle tante realtà aderenti è stato Giorgio Dilillo della Casa del popolo. L’obiettivo per sabato è far arrivare più gente possibile, senza una stima precisa di quanti partecipanti ci potranno essere. L’arrivo in piazza Bevk è previsto per le 19.

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