L'ASSEMBLEA
Comitato salute pubblica di Gorizia, venerdì un incontro aperto al pubblico
Appuntamento alla Sala Incontro di San Rocco per sollecitare i cittadini a partecipare al prossimo consiglio comunale dedicato.
Venerdì 8 novembre la sala Incontro di San Rocco potrebbe essere gremita. Dovrebbe esserlo, da parte di tutti i cittadini interessati alle tematiche della sanità e alle possibili ricadute sulla sfera sociale. Il Comitato salute pubblica di Gorizia ha infatti organizzato questo nuovo appuntamento, dopo quello del 16 febbraio scorso nella stessa location, per informare i cittadini su quale sia l'attuale situazione.
Non solo: l'intento è stavolta quello di sollecitare la popolazione a essere presente alla seduta del consiglio comunale che il sindaco Ziberna ha promesso di convocare entro il mese di novembre e a cui dovrebbero partecipare l'assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi e il direttore generale di Asugi Antonio Poggiana.
A ripercorrere tutte le tappe che hanno portato a questo punto è stata, nella conferenza stampa di questa mattina al bar Aenigma, Daniela Careddu, portavoce del Comitato, che ha ricordato come soltanto nell'ultimo consiglio comunale del 7 ottobre sia stata discussa dai consiglieri la mozione presentata già diversi mesi fa. Nella seduta dell'assemblea comunale, la mozione è stata sostenuta dai consiglieri di minoranza Andrea Picco, Rosi Tucci e Marco Rossi ma, con sollievo del Comitato, anche consiglieri di maggioranza hanno avallato la proposta di convocazione di un consiglio comunale ad hoc sul tema sanità, andando contro le iniziali resistenze dello stesso Ziberna e improvvisando una conferenza dei capigruppo per convenire sull'opportunità della seduta dedicata.
A entrare nel dettaglio delle richieste del Comitato è stato Adelino Adami, che ha ribadito l'importanza di ritenere emergenziale la soluzione degli Asap che, invece, sembrano destinati a tamponare stabilmente la carenza di medici di medicina generale. «C'è da chiedersi – ha esordito Adami – come mai questa carenza, rilevabile in tutta la regione, a Gorizia sembra più grave: gli Asap c'erano anche a Pordenone, ma solo per un periodo, poi sono stati chiusi. Si tratta di strutture utili nel momento di emettere delle ricette, ma sono la negazione del prendersi in carico il paziente e, quindi, sono la negazione della sanità stessa».
Preoccupazione è stata espressa sullo scorrere del tempo: nonostante l'impegno preso davanti a tutto il consiglio e nonostante il Comitato sia venuto a conoscenza di qualche “movimento” nella segreteria dell'assessore Riccardi, ancora non si ha una data certa per la convocazione dello specifico consiglio comunale. Fondamentale, secondo Careddu e Adami, è invece il coinvolgimento di tutte le forze per risolvere quello che rischia di diventare un problema sociale: l'assenza di medici può infatti comportare il maggiore ricorso alla sanità privata ma, per chi non può permettersela, gli esiti possono essere da un lato l'indebitamento e, dall'altro, l'abbandono delle cure.
«Vorremmo anche sapere quale sarà il destino della “Casa della Salute” che dovrebbe aprirsi all'ex pneumologico: sono stati investiti diversi milioni, ma dove si troveranno le risorse umane se già adesso non ci sono medici e infermieri? Temiamo – conclude Adami – che alla fine venga usata solo per trasferirvi il reparto Rsa o che diventi una struttura gestita da privati».
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