IL DIBATTITO
Cisint e Fasan commentano la prima lista del centrosinistra: «Ennesima operazione trasformistica, ripropongono sempre le stesse ricette»
L’assessore alle priorità strategiche rinnova i suoi giudizi alla passata amministrazione di sinistra, mentre il candidato del centrodestra critica Antonelli per l’approccio alla presidenza in Ascom.
Siamo alle prime battute di campagna elettorale a Monfalcone: dopo la presentazione della lista civica di sostegno a Diego Moretti “Monfalcone Civica e Solidale”, l’attuale amministrazione di centrodestra (che, oltre a ufficializzare il nome di Fasan come candidato, non ha ancora presentato liste) ha subito deciso di commentare e criticare il progetto.
A definirla «un’ennesima operazione trasformistica per mimetizzare le origini da Rifondazione comunista» è l’ex sindaco Anna Maria Cisint, facendo notare che «ritornano in campo gli stessi esponenti già sonoramente bocciati nella consultazione di due anni fa, cambiando ancora il nome in una parvenza di lista civica ma riproponendo le medesime ricette».
«Più continuano a contestare la mia azione, maggiore è la mia volontà di non lasciare il campo alla possibilità che prevalga il disegno di chi ha favorito l’arrivo incontrollato di immigrati e ora vorrebbe svendere tutto il nostro territorio - prosegue Cisint - su una cosa Moretti e compagnia si mettano il cuore in pace: intendo continuare il mio impegno nell’interesse della mia città affinché non ritornino il periodo del degrado e dell’abbandono delle precedenti esperienze di centrosinistra». L’assessore alle priorità strategiche per lo sviluppo urbano precisa, infatti, che «quella della pulizia e del risanamento ambientale della città non è un’operazione “estetica”: quando è arrivata la nuova giunta le immondizie erano abbandonate nelle strade, nelle piazze e sul litorale, l’amianto diffuso in centinaia di edifici non era stato bonificato, giardini e parco giochi erano in totale degrado e il centro di Pietrarossa era chiuso». Su questo fronte, secondo Cisint, «la sinistra ha già mostrato tutta la propria incapacità amministrativa».
«Quanto al commercio, la desertificazione è stata contrastata ridando vitalità alla città, urbanisticamente e con iniziative popolari, come dimostra il periodo natalizio, e con la riduzione delle imposte – è il commento di Cisint sull’argomento – viene legittimo chiedersi cosa avesse fatto la precedente giunta Altran-Morsolin per contrastare quel decadimento che ha origine proprio in quei cinque tristi anni di malgoverno».
È proprio sul commercio che si concentra il nuovo candidato sindaco Luca Fasan, attualmente assessore in questo campo. Fasan si rivolge essenzialmente alla candidatura in “Monfalcone Civica e Solidale” di Roberto Antonelli, ex presidente Ascom: «Antonelli si mette in cattedra senza alcun pudore per dare lezioni sulla gestione del commercio cittadino dopo aver ricoperto pessimamente in questi anni la responsabilità di presidente dell’Ascom cittadina».
«La sua gestione sarà ricordata per essersi caratterizzata dalla mancanza di proposte di visioni a cui il Comune ha dovuto supplire con un piano consistente di azioni a tutto campo» commenta il candidato. «Nel momento più buio legato al periodo Covid, per sostenere commercio e servizi, il Comune ha attivato un mix di agevolazioni fiscali per oltre 400 mila euro e investimenti per far ripartire le attività con l’abbattimento della Tari e della tassa sulla pubblicità, l’azzeramento della Tosap temporanea per i pubblici esercizi e l’abbattimento delle concessioni demaniali – prosegue Fasan - anche i grandi interventi di riqualificazione cittadina, dal centro storico, al porticciolo, alle spiagge hanno rappresentato un volano per trasformare e rendere attrattiva la città dopo gli anni bui delle giunte di centro sinistra».
«Perché nei tavoli di confronto con l’Ascom Antonelli non ha mai dato un contributo o formulato proposte o programmi sui temi del commercio? – incalza poi l’assessore al commercio - nei suoi due mandati, l’ex presidente dell’Ascom è brillato solo per aver chiesto l’iscrizione alla categoria di poco meno di venti attività bengalesi e non aver agevolato le attività storiche locali, in coerenza con la sua volontà di agevolare sempre prima chi non è italiano».
Fasan chiude: «Antonelli non può dunque dare lezioni sul commercio cittadino perché ha già dimostrato la sua incapacità a dare slancio all’associazione di categoria, mentre l’amministrazione comunale si attivava per riqualificare una realtà in degrado. Per questo intendo impegnarmi per evitare il ritorno a questa oscura prospettiva auspicata da Antonelli».
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.