a capriva
I piccoli comuni insieme contro il cibo sintetico, otto sindaci con Coldiretti
Sindaci e assessori hanno aderito all'iniziativa, Sergon: «Togliersi da questa campagna è vigliacco».
Hanno firmato la petizione contro i nuovi sviluppi sul cibo sintetico, chiedendo che il governo si impegni contro la sua introduzione. Questo pomeriggio, a Capriva del Friuli, otto amministrazioni comunali del Goriziano hanno sottoscritto il documento di Coldiretti che, in poche settimane, ha già raccolto oltre 100mila firme a livello nazionale. Ora si punta a bissarle, presentando poi il tutto al ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, dopo gli annunci su ingenti investimenti nel settore.
Ad accogliere l’invito fatto dall’associazione di categoria e dal sindaco di casa, Daniele Sergon, c’erano gli omologhi - o comunque rappresentanti della giunta - di Mossa, San Lorenzo Isontino, Medea, San Floriano del Collio, Mariano del Friuli, Fogliano Redipuglia e Cormons. Anche Farra d’Isonzo, Moraro e Sagrado hanno dato la propria adesione, non potendo però essere presenti all’incontro in sala civica. Il tema è stato quindi illustrato da Angela Bortoluzzi, presidente regionale del movimento.
“La zootecnica - così il vertice dell’associazione - sta facendo da cavallo di Troia verso il comparto agricolo. Dietro a questi investimenti ci sono colossi tech come Microsoft e PayPal, abbiamo anche visto la pubblicità di una grossa banca d’affari svizzera sul Sole 24Ore per cercare investitori. Per ora tutto è concentrato negli Stati Uniti e in Svizzera” ma il timore più grande arriva dalle novità che tutto ciò potrà avere in seno all’Unione europea. L’Olanda, infatti, ha già annunciato 20 milioni di euro in ricerca.
“A Singapore - ancora Bortoluzzi - è stato servito a una cena istituzionale del pollo sintetico, ora si studia anche il salmone. Dicono che così il cibo sarà alla portata di tutti, invece sarà in mano a pochi”. La presidente ha quindi ricordato che “per produrre carne sintetica si parte dal feto animale e un biorettaore consuma più acqua di un pascolo. Pensare di togliere l’agricoltura è uno scenario apocalittico, soprattutto in territori come il nostro”. Dal canto suo, lo stesso Lollobrigida ha assicurato la totale contrarietà al tema.
Per Ivo Bozzato, direttore provinciale dell’associazione, la commercializzazione di questo tipo di prodotti farebbe sì che non ci sia più senso nel formare cuochi o altre professioni. “Vogliamo consegnare la nostra proposta di legge per blindare l’Italia, poi ci si dovrà confrontare con la legislazione europea. Oltre alla perdita di lavoro, perderemmo anche la difesa del territorio”. Tesi che preoccupa non poco anche i primi cittadini, che hanno così deciso di aderire alla campagna, la quale proseguirà nelle prossime settimane.
La tematica, come evidenziato da Sergon, “ci interessa e tocca le nostre comunità. Vogliamo dare un supporto politico e partire dai piccoli comuni è importante. Anche la Regione sostiene questa campagna e ci siamo anche noi. Togliersi da essa sarebbe da vigliacchi, è una battaglia di tutti”. Il primo cittadino ha inoltre ricordato di aver già approvato una delibera di giunta a sostegno, attenendo ora un atto del consiglio comunale, con le altre amministrazioni locali che si sono impegnate a fare altrettanto entro fine novembre.
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