Monfalcone senza più amianto entro la fine del 2025, pressing su Fincantieri

Monfalcone senza più amianto entro la fine del 2025, pressing su Fincantieri

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Monfalcone senza più amianto entro la fine del 2025, pressing su Fincantieri

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 25 Apr 2024
Copertina per Monfalcone senza più amianto entro la fine del 2025, pressing su Fincantieri

Circa un milione di euro di investimenti stanziati dall’amministrazione comunale dal 2017 a oggi, il Comune premerà su Fincantieri per l'uso dei fondi.

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Entro la fine del 2025 Monfalcone sarà una città amianto free. E questo grazie al abbondante milione di euro di investimenti stanziati dall’amministrazione comunale dal 2017 a oggi. Sono alcuni dei dati comunicati questa mattina dalla sindaco Anna Cisint in una conferenza stampa piuttosto inusuale, data la festività corrente. Ma il motivo, o meglio, l’argomento che l’ha sollecitata è decisamente scottante poiché riguarda la mai sopita questione amianto, tornata di estrema attualità poiché sollevata, lunedì, da una riunione al Palazzetto Veneto fra le associazioni che tutelano i familiari delle vittime, compatti nel chiedere al governo il ripristino del corretto utilizzo delle risorse pubbliche del Fondo Amianto.

La questione è sfociata poi in un sit in dei rappresentanti delle associazioni a Trieste, conclusosi con la disponibilità del presidente Fincantieri Claudio Graziano ad aprire un tavolo d’ascolto. Ma il problema ha visto anche il diretto coinvolgimento della sindaca che ha sollecitato il presidente Massimiliano Fedriga a intervenire, in qualità di presidente della Conferenza Stato-Regioni, per fare in modo che il fondo a favore dei lavoratori di società partecipate pubbliche che abbiano contratto patologie asbesto correlate possano godere di queste provvidenze indipendentemente dal settore produttivo di riferimento, accomunando quindi nel trattamento di tutela i lavoratori portuali, ferroviari, delle costruzioni.

Eppure di tali questioni Cisint parla solo di sfuggita e in modo trasversale, decidendo di concentrarsi su aspetti ben più rilevanti: la salute dei cittadini e la possibilità che, in futuro, nessuno più si ammali di patologie derivanti dall’inalazione delle polveri di amianto. Un obiettivo che in verità, secondo la sindaca, deve essere perseguito anche dalla stessa Fincantieri, che il Comune intende sollecitare affinchè utilizzi il rimborso proveniente dal fondo per usi sanitari e di ricerca attraverso investimenti analoghi a quelli in cui si sta impegnando l’amministrazione.

A oggi, ha dichiarato Cisint, sono stati assegnati 182.502 euro alla Lilt per la ricerca della professoressa Violetta Borrelli finalizzata a individuare le cause genetiche delle malattie amianto correlate mentre dal 2017 sono stati stanziati 1.226.405,06 euro complessivi per il problema amianto. «Tutto questo è stato fatto nella nostra amministrazione perché prima non ho trovato risorse destinate a questo, ho trovato solo una convenzione con Fincantieri che ha chiuso tutta la possibilità di avere giustizia, né ho trovato simbologicamente delle testimonianze che andassero verso la sottolineatura della responsabilità perché ricordo a tutti che il Memoriale amianto nasce nel Museo della Cantieristica grazie alla nostra volontà, fino a quel momento nel museo non c’era alcuna testimonianza della presenza della tragedia che si era verificata».

A ribadire che molto è stato fatto, Cisint cita la mappatura degli edifici, la prima in regione a essere stata effettuata, che ha portato a risolvere completamente la presenza di amianto in tutti gli edifici pubblici, con l’ultimo investimento di 380.464 euro nel 2023 destinati a completare la dismissione delle parti che ancora ne presentavano. Per quanto riguarda gli edifici privati, ai contributi regionali l’amministrazione ha affiancato 100mila euro nel 2023 facendo sì che l’operazione, svolta in sinergia con Aram (Agenzia Regionale per l’Amianto) si è giunti alla completa risoluzione del problema negli edifici (34 in tutto) che erano stati catalogati in stato pessimo, mentre fra quelli in stato scadente sono stati 64 quelli completamente bonificati a fronte di una rimanenza di 32 casi; sei sono infine gli edifici classificati in stato discreto.

«Quando parliamo di amianto non ci riferiamo solo alla tragedia che abbiamo vissuto o stiamo vivendo nelle nostre case, ma il fatto ambientale è molto importante e si tratta di essere concreti. La domanda che mi faccio è se le tutele che abbiamo messo in campo a Monfalcone valgano anche per gli altri comuni perché comunque l’amianto può essere ancora nell’aria. Per questo a coloro che si ritrovano per parlare di questioni simbologiche dico: “Facciamo un’azione di verifica che tutti i nostri figli siano al sicuro nelle scuole, in tutti i comuni del Basso Isontino, della Regione e di tutta Italia”. Quindi nelle cose che andremo a dire alla Regione c’è anche questo aspetto perché noi portiamo in dote un grande lavoro di pulizia e dismissione ma vogliamo sapere cosa si sta facendo negli altri Comuni almeno per il versante degli edifici pubblici».

«E sarà un tema che si affiancherà a quello dei rimborsi per le partecipate pubbliche, oggetto del decreto ministeriale su cui Cisint vuole esprimere alcune puntualizzazioni tramite una lettera già predisposta e rivolta a Fedriga. «Ho formalizzato ciò che avevo già presentato nelle interlocuzioni personali. Fino al 2023, oltre agli eredi delle vittime, l’unico beneficiario dei rimborsi era il porto: al di là del fatto che non ho apprezzato la scelta di destinare risorse a un soggetto che il tribunale ha valutato responsabile delle tragedie che conosciamo, ritengo che lo stesso trattamento vada comunque applicato a Fincantieri, al porto, alle ferrovie».

La richiesta prevede dunque una netta apertura dei rimborsi a tutti i soggetti del sistema pubblico perchè altrimenti non si comprende perché solo un responsabile debba essere beneficiato e gli altri no. Faremo comunque un’azione di persuasione nei confronti delle aziende, e in questo caso di Fincantieri che per ora è appunto unico beneficiario, affinché questi fondi vengano investiti per ciò che riguarda l’aspetto sanitario e della ricerca proprio come sta facendo l’amministrazione».

«Tra i punti fondamentali dell’incontro di oggi (cui ha partecipato la giunta pressochè al completo, ndr) ci preme sottolineare quanto noi abbiamo fatto, investendo più di un milione di euro per questioni relative all’amianto, dismettendo dagli edifici pubblici tutto l’amianto individuato e cercando di chiudere il tema della mappatura nel privato. Riteniamo che la simbologia, perché si deve ricordare di cosa siamo vittime, sia importante: e su questo ribadisco che siamo stati noi i primi a intervenire al museo della Cantieristica».

«A Fincantieri chiediamo una presenza sull’aspetto sanitario e sulla ricerca: importante sarebbe, anche da parte delle associazioni, attivarsi per individuare delle figure sanitarie a supporto degli ammalati sia per il supporto psicologico sia per le necessità successive alla diagnosi. E, soprattutto, chiediamo a tutte le amministrazioni se siamo tranquilli nell’utilizzo dei beni pubblici. Per ilr esto, proseguiremo nel ritenere il problema dell’amianto uno dei più importanti così da proseguire a supportare la ricerca».

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