Minacciò di morte la sindaca di Monfalcone, condannato un uomo a quattro mesi

Minacciò di morte la sindaca di Monfalcone, condannato un uomo a quattro mesi

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Minacciò di morte la sindaca di Monfalcone, condannato un uomo a quattro mesi

Di Redazione • Pubblicato il 03 Mag 2021
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Si è conclusa oggi la vicenda nata nel 2019. L'uomo si era firmato «il compagno cittadino» in alcune mail inviate a Cisint.

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È stata riconosciuta la responsabilità penale dell’uomo che ha minacciato di morte il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint. Oggi, infatti, è arrivata la sentenza definitiva a quattro mesi di reclusione. Il fatto risale al 2019, quando questa persona aveva più volte fatto pervenire minacce di morte  tramite mail alla prima cittadina, accusandola di scelte politiche dittatoriali e di regime. Ad agosto dello stesso anno, in una missiva si era firmato “il compagno cittadino”. Davanti ai giudici del tribunale di Gorizia, ha confessato e decio di pa

"Il reo-confesso ha deciso di patteggiare e quindi ha riconosciuto la sua responsabilità penale completa - ha commentato Cisint -. Trovo che sia una sentenza che contiene un messaggio importante. Ovvero che ogni violenza, anche quella solo verbale, porta a delle conseguenze. Ed infatti il giudice ha determinato una condanna a quattro mesi di reclusione, senza condizionale. Patteggiando, l’uomo ha riconosciuto la sua responsabilità, minacce che quindi erano reali e consolidano la scelta del mio percorso legale, sostenuta nelle scelte dall’avvocato Teresa Billiani”.

“A sentenza definitiva - ha aggiunto la sindaca -, sottolineo anche, verso chi aveva sminuito il gesto, la mia scelta di perseguire la strada legale era stata corretta. Io ero stata sincera nel percepire le minacce e nel non accettarle tacitamente. Ho voluto dare un segnale tangibile che qualsiasi forma di violenza va condannata e denunciata. Non mi sono mai fatta intimidire, ma non posso negare che questa vicenda, soprattutto all’inizio, è entrata prepotentemente nella mia vitam spaventando e preoccupando anche i miei familiari. Ringrazio la Digos che da subito si è attivata con grande attenzione per tutelare la mia sicurezza e, in generale, la giustizia che oggi ho trovato esplicazione". 

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