I suoi libri donati a Bsi e scuola Pecorini a Gorizia, il grazie a Mario Brancati

I suoi libri donati a Bsi e scuola Pecorini a Gorizia, il grazie a Mario Brancati

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I suoi libri donati a Bsi e scuola Pecorini a Gorizia, il grazie a Mario Brancati

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 23 Apr 2024
Copertina per I suoi libri donati a Bsi e scuola Pecorini a Gorizia, il grazie a Mario Brancati

Consegnato questa mattina il riconoscimento da parte della Biblioteca Isontina e l'istituto comprensivo, la targa consegnata «per il contributo alla crescita culturale della città»

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Una vita spesa a favore della comunità: prima come insegnante elementare, poi come amministratore politico cittadino e regionale, quindi dedicandosi alle attività di volontariato di cui è tuttora una colonna portante, in primis come presidente dell’Anffas di Gorizia e anche in veste di presidente della Consulta regionale delle associazioni dei disabili. Per questa sua generosità, Mario Brancati è stato già insignito nel 2018 del titolo di Cavaliere ufficiale e, nel 2022, del premio “Ilario e Taziano”. Oggi, tuttavia, si è aggiunto un ulteriore riconoscimento al suo “palmarès” grazie alla filantropia e all’amore verso la cultura che sta dimostrando per la Biblioteca statale Isontina e l’Istituto comprensivo Gorizia 2.

Una breve ma significativa cerimonia si è tenuta questa mattina nell’ex emeroteca al secondo piano di via Mameli, culminata con la consegna di una targa «per il contributo alla crescita culturale della città» da parte del direttore dell’istituzione Luca Caburlotto. A motivare il gesto, la donazione effettuata da Brancati di parte della sua biblioteca personale alla Bsi che beneficia anche di una donazione annuale, destinata a rinvigorire le raccolte librarie della stessa. Ma non solo: il presidente dell’Anffas ha già disposto nelle proprie volontà testamentarie che, nel momento in cui alla città verrà meno il suo attivismo, i suoi eredi dovranno impegnarsi a proseguire quest’opera di filantropia libraria.

Il coinvolgimento nella cerimonia dell’Istituto comprensivo Gorizia 2, rappresentato dalla dirigente Raffaella Cervetti, si spiega invece con la donazione di una seconda parte della biblioteca personale di Brancati alla scuola primaria “Pecorini” di Straccis: un gesto dettato tanto dall’amore per la cultura quanto dal ricordo dell’esperienza appagante che ha costituito per lui la carriera di insegnante. «Quello di Mario Brancati – ha dichiarato il direttore Caburlotto – è un contributo attivo e un gesto di cittadinanza apprezzabile soprattutto perché le biblioteche dentro e fuori le scuole sono strumenti di affinamento di ciò che si fa sui banchi: permettono infatti di formare la coscienza critica che è un contributo alla vita civica e politica di una comunità».

«Il valore della parola scritta non ha tempo, al pari della generosità e vedere persone come Brancati che amano le lettere è un messaggio bellissimo. Peraltro, grazie a lui, si è creato anche un intreccio proficuo fra la nostra realtà scolastica e la Bsi» ha commentato la dirigente Cervetti che ha donato al premiato un volume dedicato a Vittorio Locchi, con un’appendice sulla storia della scuola che lo stesso Brancati ha a suo tempo frequentato. Apprezzamenti per l’attività svolta nell’ambito sociale e del volontariato sono giunti dall’assessore al welfare Silvana Romano, mentre a omaggiare la figura del sempre affaccendato presidente Anffas sono stati, con la loro presenza, il prefetto Raffaele Ricciardi e il presidente della Carigo Alberto Bergamin.

«Sono molto onorato per questo riconoscimento anche se per me è stato un gesto spontaneo quello di donare il mio patrimonio librario alla città. Non voglio fingere modestia, per cui dirò che penso di aver dato la vita a Gorizia prima come amministratore e adesso dedicandomi alla difesa dei disabili, settore per cui la nostra regione è all’avanguardia in Italia. I volumi che ho donato – ha affermato Brancati – sono principalmente di storia e attualità e regalarli è stato in parte un atto di gratitudine verso la Biblioteca stessa, dove ho trascorso molto tempo a cominciare da quando, nel 1972, preparavo la mia tesi di laurea».

«Il mio rammarico è invece legato al fatto che qui sono conservati i fondi dei Gesuiti e dello Staatgymnasium, raccolte veramente notevoli, ma da parte del Ministero non c’è alcuna attenzione. Per questo motivo il mio plauso va al direttore e ai suoi collaboratori che con grande impegno e fatica stanno lavorando per mantenerla quale punto di riferimento della città».

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