Liberazione, le bandiere dei giovani musulmani a Monfalcone: «Festa anche nostra»

Liberazione, le bandiere dei giovani musulmani a Monfalcone: «Festa anche nostra»

L'INCONTRO

Liberazione, le bandiere dei giovani musulmani a Monfalcone: «Festa anche nostra»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 25 Apr 2024
Copertina per Liberazione, le bandiere dei giovani musulmani a Monfalcone: «Festa anche nostra»

Oraganizzato un incontro sui temi della formazione, della legalità, della democrazia e della libertà. Focus anche su bullismo e pericolo droghe.

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Al civico 103 di via Primo maggio a Monfalcone sventolano il Tricolore e la bandiera europea. Sono da poco passate le 15 e ci troviamo nel piazzale dell’ex discount Hardi. Qui è in corso un incontro organizzato dal Centro Baitus Salat di via don Fanin. «È dedicato ai nostri giovani – spiega Rejaul Haq Raju, referente del centro – abbiamo voluto organizzare questo ritrovo proprio oggi nel giorno della Festa della Liberazione. È una ricorrenza che sentiamo anche nostra, quella del nostro Paese».

«Siamo partecipi con questa iniziativa anche se non abbiamo preso parte alle cerimonie del mattino perché non invitati. Aldilà di tutto questo, non ce la siamo sentita di partecipare perché temevamo che il gesto potesse essere visto come una provocazione nei confronti dell’amministrazione comunale». Haq ci spiega che adulti ed educatori del centro hanno pensato che i giovani bengalesi vanno coinvolti.

«Vogliamo che crescano cittadini sani e che investano sulla loro formazione per il futuro che è nelle loro mani – continua Haq – non avremo solo operai, c’è chi sogna di diventare ingegnere, pilota o medico». All’incontro sono presenti più di un centinaio di ragazzi di età adolescenziale. Tra di loro c’è solo una bambina di età riferibile alle prime classi della scuola primaria. Tornando all’importanza della festa del 25 Aprile, questa ricorrenza è stata presentata ai ragazzi ai quali sono stati raccontate le fasi del periodo storico caratterizzato da dittature e guerra.

«È una giornata importante per la democrazia – rileva Haq – abbiamo spiegato ai ragazzi che la libertà va promossa e difesa. Libertà però non vuol dire fare ciò che si vuole. Ci si deve impegnare a rispettare le leggi». Nel pomeriggio comunitario si è parlato con i giovani anche dei pericoli e dei rischi derivanti dal bullismo e dalle droghe, di pacificazione sociale e di rapporti personali da instaurare con tutti.

«Dato che i nostri ragazzi frequentano poco i centri islamici, sono poco praticanti – ravvisa la guida del Baitus Salat – allora li abbiamo chiamati qui per affrontare temi attuali come la convivenza, l’integrazione e la legalità». I giovani si sono sentiti partecipi ed entusiasti. Dopo l’incontro divulgativo e di discussione, la condivisione del pasto ha impreziosito il momento di comunità. Tra le pietanze portate da casa, è stato preparato del riso con carne di manzo unito a verdure ed insalata. Il tutto accompagnato da bibite analcoliche, acqua e succhi di frutta.

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