Fondo Amianto, associazioni unite a Monfalcone: «Risorse alla ricerca scientifica»

Fondo Amianto, associazioni unite a Monfalcone: «Risorse alla ricerca scientifica»

L'ASSEMBLEA

Fondo Amianto, associazioni unite a Monfalcone: «Risorse alla ricerca scientifica»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 22 Apr 2024
Copertina per Fondo Amianto, associazioni unite a Monfalcone: «Risorse alla ricerca scientifica»

Stamane al Palazzetto Veneto l'assemblea per chiedere il corretto utilizzo delle risorse pubbliche. L'appello al sindaco Cisint: le richieste fatte.

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Stamane, le associazioni territoriali e nazionali che tutelano i familiari delle vittime dell’amianto si sono riunite in assemblea al Palazzetto Veneto di via Sant’Ambrogio a Monfalcone. Lo hanno fatto per chiedere che venga ripristinato il corretto utilizzo delle risorse pubbliche del Fondo Amianto da destinare unicamente a favore delle persone che si sono ammalate a causa dell'azione silente del minerale. All’incontro hanno partecipato diversi esponenti delle associazioni di tutta Italia, il consigliere regionale Enrico Bullian e il sindaco di Staranzano, Riccardo Marchesan.

«Speravamo in una marcata presa di posizione dell’amministrazione comunale e di quella regionale» ha affermato in apertura d’incontro il presidente dell’Associazione Esposti Amianto, Diego Deotto, nell’illustrare le ormai note ragioni di convocazione della riunione. A ripercorrere le vicende è stato anche Claudio Ceron dell’associazione Ubaldo Spanghero. «Abbiamo esaurito gli aggettivi per descrivere questa vicenda – sono le parole di Ceron – le risposte che abbiamo ottenuto dall’assessore regionale alla salute Riccardi, sono state sufficienti e vacue, mentre Fincantieri dichiara di socializzare le perdite».

Qual è invece l’impegno assunto per la ricerca contro le malattie causate dalla fibra killer? «Fincantieri impegnando per la ricerca della cura del mesotelioma i 20 milioni elargiti erroneamente dal Governo – spiegano ancora i due presidenti – può, in questa maniera, concretamente riscattare, almeno in parte, le gravi responsabilità per essere stata una delle aziende, che ha provocato più morti di lavoro per l’amianto». A parlare di «sordità delle istituzioni» è stato poi Giuseppe D’Ercole, ex sindacalista e conduttore di Radio Anmil Nazionale. Pure lui si è espresso contro un «provvedimento assurdo e illogico che mette sullo stesso piano i colpevoli e le vittime». Per D’Ercole, ci si trova di fronte una battaglia impegnativa riferita ad una vicenda che vede «due ministeri che si sono messi a disposizione di Fincantieri».

E ancora: «Non sappiamo e non abbiamo capito fino a che punto, i ministri Calderone e Giorgetti, siano responsabili di quanto approvato». Dall’esponente di Anmil sono inoltre arrivate osservazioni sul bilancio sostenibile della grande azienda: «si apprende di investimenti su ambiente, salute, sicurezza e sul territorio, ma il triste capitolo “morti per amianto” bisogna metterlo a bilancio». Secondo D’Ercole i 20 milioni di euro stanziati dal Fondo e da destinare alla ricerca, «farebbero fare bella figura a Fincantieri, rappresenterebbero un suo parziale riscatto». «Ci deve essere una pressione del sindaco Cisint su tutto questo» affonda ancora l’ex sindacalista. Ronchi, Monfalcone, Staranzano e Muggia sono i quattro comuni del Fvg con il tasso d’incidenza più alto di tutta Italia da mesotelioma.

«È una battaglia di rispetto e di sostegno per tutte le vittime, oggi chiediamo questo a Fincantieri» conclude D’Ercole che ha pure chiesto di lavorare in maniera unitaria ai sindacati «per condurre una battaglia comune» e di coinvolgere il presidente della Conferenza Stato – Regioni, Massimiliano Fedriga. In rappresentanza dell’Anmil di Udine, è intervenuto Fernando Della Ricca già presidente della Commissione Regionale Amianto. «Quella di oggi è una grande aggregazione del sistema associazionistico a supporto dei lavoratori colpiti da amianto – dichiara Della Ricca – è vergognoso che governo e ministero abbiano sostenuto una richiesta fatta da un’azienda colpevole. Siamo vittime due volte, è inammissibile. Abbiamo ancora la coscienza di riconoscere che qualcosa non ha funzionato? Le risorse che vengono erogate sono nostre e pagate con le nostre tasche».

E ancora Della Ricca: «Cisint ha vinto le elezioni grazie ad una battaglia contro Fincantieri e la Sinistra, ma ora, prima di andare in Europa condivida la nostra battaglia, lo deve anche a coloro che l’hanno eletta». Alberto Alberti dell’ Anmil di Ferrara, respira solo al 40% a causa dell’amianto e si domanda le ragioni del fatto per cui il fondo amministrativo non sia stato mai gestito direttamente dall’Inail. «Questa cosa non va lasciata passare – richiama Albeti – Inail e sindacati devono tutelare i lavoratori. Si possono investire i soldi sulla ricerca, sull’esempio del fondo per le vittime francesi. Siamo in una comunità europea, riconosciamoci come “fratelli” almeno su questo tema».

A dirsi assolutamente disponibile al sostegno per la ricerca scientifica è stato pure il presidente della Lilt Isontina, Michele Luise, che sulla vicenda emersa a fine 2023 non ha nascosto il suo «doppio imbarazzo» e ha osservato che l’attività associativa di impegno per la sensibilizzazione sul tema con scuole e Comuni, «è aumentata notevolmente». Dunque, domani, martedì 23 aprile, una delegazione delle associazioni sarà presente, a Trieste, in via San Francesco 5, davanti alla sede dove si riunirà l’assemblea degli azionisti di Fincantieri per l’approvazione del bilancio aziendale del 2023. I rappresentanti formalizzeranno così la richiesta comune rivolta al Ministero dell’Economia, all’azienda e ai suoi azionisti.

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