Centri islamici: no preghiere all'aperto, chiesto l'ex mercato a Monfalcone

Prosegue la diatriba tra Comune e i due centri islamici, sospeso il giudizio sull'idoneità del bocciodromo per le preghiere. La proposta alternativa.

I tre siti alternativi indicati dal Comune alle comunità musulmane della città non convincono le associazioni Baitus Salat e Darus Saalam a Monfalcone. La notizia risale al tardo pomeriggio di oggi, quando tramite il loro legale i vertici dei centri hanno ribadito «l’inidoneità dei luoghi all’aperto» riferendosi al parco giochi nei pressi di Salita della Rocca e al parcheggio delle Terme Romane in zona Lisert, mentre - in relazione al bocciodromo in gestione dell’Ar Fincantieri – si parla di sospensione del giudizio «non avendo avuto la possibilità di visionare gli ambienti».

Dal canto loro, le comunità musulmane hanno proposto all’ente di mettere a disposizione l’ex mercato coperto (nella foto) «già utilizzato in passato per finalità temporanee di culto» e «posto in luogo centrale ed accessibile, con la dotazione di parcheggi e dei servizi necessari».
Per l’avvocato difensore dei fedeli islamici «le modalità attraverso cui l’amministrazione si è espressa non costituiscono il tavolo di confronto ordinato dal Consiglio di Stato, in contraddittorio con gli interessati e con spirito di reciproca e leale collaborazione, ma una modalità dilatoria che non ha consentito, nel termine imposto dal Consiglio di Stato, di individuare la sede alternativa per il Ramadan».

Nella seconda parte della nota, il legale Latorraca scrive di «violazione del diritto di difesa» e fa riferimento alla «diffida del Comune al legale incaricato dalle associazioni». «Cessate le ragioni di un doveroso riserbo – continua la missiva - mantenuto in attesa delle decisioni del Consiglio di Stato, è doveroso denunciare pubblicamente l’intimidazione ricevuta dal Comune di Monfalcone che, con pec del 26 gennaio 2024, a firma del segretario generale, ha diffidato l’avvocato dall’offendere la reputazione e l’immagine del comune di Monfalcone e dei propri dipendenti».

«Tale diffida veniva indirizzata al difensore a seguito di una richiesta di accesso agli atti, peraltro non ancora consentito». Latorraca rende pure nota la reazione dell’Ordine degli avvocati di Como cui il professionista è iscritto: «il ruolo dell’avvocato deve sempre e in ogni caso mantenuto distinto da quello del proprio assistito – scrive l’ordine professionale - l’avvocato non può essere diffidato per il sol fatto che cerchi di tutelare e perorare le ragioni del proprio assistito, risultando diversamente minato l’esercizio del ruolo professionale con violazione dei principi di giustizia e del diritto di difesa, garantiti dall’articolo 24 della Costituzione».

Riaffermando e ribadendo il dovere di “fedeltà al cliente”, il legale respinge quindi qualsiasi forma di «intimidazioni che manifestano disprezzo del ruolo dell’avvocato, il quale esercita la propria attività in piena libertà, autonomia ed indipendenza, così come afferma il codice deontologico». Nessuna dichiarazione emerge, per ora, dai vertici del Darus Saalam di via Duca d’Aosta, mentre dal referente del Baitus Salat, Rejaul Haq Raju viene brevemente dichiarato: «Domani ci incontreremo in via Primo maggio, Inshaallah». Si tratta quindi di un chiaro riferimento al fatto che, nel penultimo venerdì del Ramadan, una parte di fedeli pregherà nel piazzale esterno dell’ex discount Hardi.

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